A24/A25, diffida al Mit per l’indennizzo a Toto 

Strada dei Parchi ha diritto a 2,3 miliardi di euro: il tempo scade domani

PESCARA. A24 e A24, il tempo scade domani. Strada dei Parchi ha diritto a un indennizzo di 2,3 miliardi di euro. Dalla società dell’imprenditore Carlo Toto, ex concessionaria delle due autostrade, è partita la diffida formale al Ministero delle Infrastrutture che finora non ha onorato l’impegno.
La somma, stabilita da esperti super partes, dev’essere liquidata entro il 7 luglio 2023, come stabilisce la legge che, un anno fa, ha tolto alla società abruzzese la concessione delle autostrade che collegano la regione con la capitale affidandola all’Anas, con una decisione di fatto unilaterale dell’ex governo Draghi finita però al vaglio della Corte Costituzionale, che si pronuncerà entro la fine dell’anno.
La diffida è un ultimatum. Se il Mit non liquiderà la somma che Sdp vanta quest’ultima rischia di finire in liquidazione giudiziale già il 13 luglio prossimo, con conseguenze che sarebbero duplici: al danno per l’intero gruppo Toto potrebbe infatti sommarsi anche un’ingente richiesta di risarcimento nei confronti del Mit, dai livelli tecnici-amministrati apicali fino ad arrivare al vertice rappresentato dal ministro Matteo Salvini, se la Consulta, cioè il giudice supremo, dovesse dare ragione a Strada dei Parchi.
La ricostruzione puntuale di quanto appena scritto è nei documenti emersi nelle ultime ore. Porta la firma di Riccardo Mollo, amministratore delegato di Strada dei Parchi, la diffida inviata al vice capo di gabinetto del ministro Salvini e ai vertici della struttura tecnica del Mit, in particolare al direttore generale da cui tutto è partito.
Nel provvedimento legislativo, che il 7 luglio 2022 ha disposto la risoluzione della concessione e l'immediato subentro di Anas nella gestione dell'autostrada, è scritto chiaramente: «L'importo previsto per l'indennizzo in caso di risoluzione per inadempimento è determinato (…), con decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile adottato, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze entro 12 mesi dall'estinzione della concessione».
La scadenza quindi è domani. Da qui parte la diffida ai responsabili degli uffici del Mit a rispettare il corretto e tempestivo adempimento dell'obbligo di legge. Tenendo presente, come si diceva, che giovedì 13 luglio si procederà alla votazione del concordato preventivo proposto da Strada dei Parchi: una scelta alla quale la società abruzzese è stata costretta a ricorrere per il comportamento tenuto dal Mit.
Per il 13 luglio, ormai imminente, sarà fondamentale che i creditori di Sdp abbiano la certezza dell’entità dell'indennizzo, per orientare correttamente la loro votazione. E se la somma non verrà liquidata, Strada dei Parchi potrebbe subire un danno gravissimo, non vedendosi approvare dal Tribunale di Roma il concordato.
È un danno che, in parole semplici, si tradurrebbe nella liquidazione giudiziale della società abruzzese. Ma le responsabilità del danno ricadrebbero di fatto anche sulle spalle del Ministero dei trasporti, per una “colpevole inerzia” di quei funzionari che non hanno portato a termine il proprio dovere.
Del resto la legge che ha sfrattato Strada dei Parchi è chiarissima: la somma va onorata entro 24 ore. Certo è che il Mit potrebbe definire tutto entro oggi proponendo una cifra al ribasso. Ma anche questa strada non è percorribile da parte dell’amministrazione statale, come dimostra un altro documento depositato, in questo caso, al Tribunale civile di Roma. Qual è l’atto?
La premessa da fare è che nei 45 giorni che precedono il voto sulla proposta di concordato i commissari nominati dal tribunale devono redigere “una relazione particolareggiata sulle cause del dissesto, precisando se l'impresa si trovi in stato di crisi o di insolvenza, sulla condotta del debitore, sulle proposte di concordato e sulle garanzie offerte ai creditori”.
Dalla relazione depositata dai commissari Daniele Vattermoli, Massimo Bottari e Temistocle Vellutini il 23 maggio 2023 scorso, emerge che lo stato di insolvenza di Strada dei Parchi non è dipeso da cause imputabili alla gestione della società, rispetto alla cui condotta non sono sollevate censure, e che la proposta di concordato è preferibile rispetto alla liquidazione giudiziale.
Il Tribunale romano, inoltre, nel decreto di ammissione alla procedura di concordato, emesso l’11 marzo 2023, rileva sia che non sussistono i presupposti giuridici che possano legittimare il Mit a compensare quanto dovuto a Strada dei Parchi, abbassando il valore della somma da liquidare alla società di Toto, sia che l’insolvenza di Sdp è stata determinata dalla revoca della concessione “disposta per legge ed in deroga a quanto stabilito dalla convenzione unica”.
Arriviamo così alla cifra ritenuta congrua ed esatta. Nel formulare la proposta di concordato Strada dei Parchi aveva quantificato l’indennizzo dovuto dal Mit “per un ammontare eccedente i 2 miliardi di euro”, la cui determinazione è stata confermata da un report di Kpmg, una delle quattro società di contabilità d’imprese leader al mondo, sia come importo che per metodologia di calcolo.
Ma nell’ambito della verifica dell’attivo societario, i commissari stessi hanno incaricato un professionista ritenuto di elevato livello, il professor Riccardo Ranalli, la cui perizia, depositata in tribunale il 28 giugno scorso, adegua il credito vantato da Strada de Parchi che passerebbe dall’importo di 2 miliardi e 93 milioni a 2 miliardi e 339, con un incremento di ben 245 milioni. Strade alternative non ce ne sono.
Questo è l’unico casello che il Ministero delle Infrastrutture ha per uscire indenne, entro domani, dalle autostrade A24 e A25 pagando il pedaggio stabilito da un giudice terzo.
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