Abruzzo: tangenti, champagne e tentati omicidi De Fanis, la moglie e l'amante interrogati dal pm "Ho detto bugie perché pazzo della segretaria"

L'inchiesta sul presunto tentativo di avvelenamento della moglie da parte dell'ex assessore ai domiciliari per presunte tangenti. De Fanis risponde ai pm: “Era una balla ad effetto perché ero pazzo della Zingariello”

LANCIANO. «Sì è vero, ho detto quelle cose a telefono alla Zingariello, ma non era vero niente. Volevo fare colpo su di lei, erano frasi ad effetto per colpire il cuore di una persona di cui ero innamorato». È quanto avrebbe dichiarato l'ex assessore alla cultura della Regione Abruzzo, Luigi De Fanis al Pm di Lanciano Rosaria Vecchi che lo ha interrogato dopo l'apertura del fascicolo per tentato omicidio a stralcio sull'inchiesta pescarese che lo ha portato agli arresti il 12 novembre scorso. Quindi non ci sarebbe stato nessun veleno e nessun tentato omicidio. Presumibilmente la cosa verrà confermata anche da Rosanna Ranieri, anche lei interrogata dal pm come persona informata dei fatti. A testimoniare la compattezza della famiglia De Fanis c'è anche la presenza in Procura della figlia Valeria che accompagna i genitori.

De Fanis avrebbe ammesso di aver detto al cellulare alla sua ex segretaria di avere avvelenato la moglie, ma che la cosa non era assolutamente vera. Una frase scioccante il cui scopo era di dimostrare alla Zingariello quanto fosse innamorato di lei al punto di uccidere anche la moglie. De Fanis ha anche spiegato che in quei giorni la moglie sarebbe stata effettivamente male e che lui come medico l'ha curata come ha sempre fatto nei 30 anni di matrimonio.

Dopo aver sentito l'ex assessore e la moglie, il pm ha ascoltato anche Lucia Zingariello che ha invece confermato le accuse. Subito dopo c'è stato un confrontoa due, durato pochi minuti, tra De Fanis e l'ex segretaria.  «È stata tutta una farsa» ha detto il legale dell'ex assessore Massimo Cirulli, accanto a un De Fanis molto provato.

 

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