Abruzzo tangenti e champagne: De Fanis resta ai domiciliari, la segretaria torna in libertà

Il gip Mariacarla Sacco respinge l'istanza di revoca o sostituzione della misura cautelare per l’ex assessore, mentre revoca l'obbligo di dimora per Lucia Zingariello

PESCARA. L'ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis resta ai domiciliari. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Pescara, Mariacarla Sacco, che ha dunque respinto l'istanza di revoca o sostituzione della misura cautelare avanzata dai suoi legali, i quali hanno già preannunciato che presenteranno ricorso al Tribunale del Riesame. Per il gip, l'ex assessore non può essere scarcerato in quanto permangono le esigenze cautelari. De Fanis era stato posto ai domiciliari il 12 novembre scorso nell'ambito dell'operazione Il Vate, relativa all'erogazione dei contributi regionali per l'organizzazione di eventi culturali.

Torna invece in libertà Lucia Zingariello, l'ex segretaria dell'assessore dimissionario alla Cultura. A deciderlo è sempre stata il gip del Tribunale di Pescara Mariacarla Sacco, che ha dunque accolto l'istanza presentata dal suo difensore Umberto Del Re. Il pm Giuseppe Bellelli aveva espresso parere contrario. Dal 22 novembre, dopo un interrogatorio davanti al pm Giuseppe Bellelli, era sottoposta all'obbligo di dimora.

Oltre a De Fanis e alla sua ex segretaria nell'inchiesta sono coinvolti Rosa Giammarco, responsabile dell'Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo ed il legale rappresentante di una onlus del vastese, Ermanno Falone. I reati contestati sono concussione, truffa aggravata e peculato.

Le indagini hanno preso il via dalla denuncia di un imprenditore, che si è rivolto alla forestale dopo le continue richieste di denaro ricevute da parte dell'ex assessore De Fanis in cambio della erogazione di fondi per l'organizzazione di manifestazioni culturali. In particolare gli accertamenti si sono concentrati sull'erogazione di fondi regionali destinati alla organizzazione degli eventi celebrativi dell'anniversario dei 150 anni della nascita di Gabriele d'Annunzio. Secondo l'accusa, De Fanis avrebbe chiesto tangenti per l'organizzazione del concorso internazionale di musiche da film 'Mario Nascimbene Award', e per un evento al Salone del Libro di Torino. Il meccanismo messo in atto sarebbe stato quello di gonfiare le fatture. Ad inchiodare De Fanis e la sua segretaria anche intercettazioni telefoniche ed ambientali.

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