Abruzzo, tangenti e champagne: spunta l'accordo per fare sesso tra l'assessore e la sua segretaria Lei: "Era ossessionato". Lui: "C'era una relazione"

L'inchiesta sulle presunte tangenti legate all'organizzazione di eventi culturali. De Fanis, ai domiciliari con l'accusa di concussione, truffa e peculato, avrebbe costretto la sua segretaria, Lucia Zingariello di 34 anni, a prestazioni sessuali. La donna, assunta senza contratto, avrebbe ricevuto trentasei mila euro annui per "stare insieme" all'assessore. Il tutto sancito da un accordo che la forestale avrebbe trovato in casa della donna, strappato e buttato nel cestino. Accordo messo in dubbio dal legale della donna: "Nell'acqusizione documentale messa a disposizione della difesa non è emersa l'esistenza di questo contratto". I legali dell'ex assessore: "Sconcertante, i due erano amanti"

L'INTERVISTA AL CENTRO La Zingariello: vi racconto chi è De Fanis di Paola Aurisicchio
GLI ARRESTI Champagne con i soldi regionali, il gip: altre tangenti FOTO De Fanis in tribunale

PESCARA. Doveva fare sesso con lui in cambio di soldi. Protagonisti sono Luigi De Fanis, 53 anni del Pdl, assessore alla cultura alla Regione Abruzzo, e la sua segretaria particolare, Lucia Zingariello, 34 anni. di Guardiagrele. Entrambi sono finiti agli arresti per un giro di presunte tangenti legate all'organizzazione di eventi culturali. De Fanis, accusato di concussione, truffa e peculato, è ancora ai domiciliari, la segretaria ha ottenuto l'obbligo di dimora. A sancire l'accordo ci sarebbe un vero e proprio contratto tra i due. Un contratto che, secondo quanto scritto da Giuseppe Caporale su Repubblica, la forestale ha trovato in casa della donna, strappato e buttato nel cestino. Ma l'esistenza dell'accordo nero su bianco è messa in dubbio dallo stesso avvocato della Zingariello, Umberto Del Re: "Nell'acqusizione documentale messa a disposizione della difesa non è emersa l'esistenza di questo contratto". Anche se a rivelare l'esistenza dell'accordo è stata la stessa Zingariello nel suo interrogatorio davanti al pm Giuseppe Bellelli: "Mi ossessionava, mi ha fatto firmare anche un contratto", ha detto al magistrato. "Sconcertante", è il commento dei legali di De Fanis.

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Trentaseimila euro all'anno per "fare l'amore". La Zingariello era diventata segretaria senza concorso, con un compenso di 1200 euro, a cui però si aggiungeva una cifra extra, pattuita in cambio di sesso. In pratica avrebbe ricevuto trentasei mila euro annui per "stare insieme" all'assessore, per fare "l'amore". Gli arresti di un mese fa hanno fatto emergere. "Voglio uscire da questa storia, sono additata da tutti come "quella lì" e io non ha fatto nulla: però non ho preso un centesimo di quelle tangenti e ignoro cosa sia successo...", ha detto al pm. "Io avevo un lavoro nella sanità a tempo indeterminato ma, in quel periodo mi trovavo in una situazione particolare perché mia madre stava male. È stato De Fanis a propormi di fare la sua segretaria. Mi misi in aspettativa e accettai il lavoro perché avrei potuto gestire meglio i miei problemi perché dovevo lavorare per 3 giorni. De Fanis mi propose il lavoro, anche se non ho mai partecipato alle sue campagne elettorali, anzi io ho la tessera del Pd... ". Il secondo contratto, ha spiegato, sarebbe stato poi un passaggio obbligato.

I legli di De Fanis: "I due erano amanti". "Siamo sconcertati, non è vero, ci chiediamo che cosa vale e a quale scopo». il commento dell'avvocato, Domenico Frattura, difensore di Luigi De Fanis, dopo la pubblicazione sul quotidiano la Repubblica dell'eventuale esistenza di un contratto "per sesso" tra l'assessore e la sua segretaria. «Stiamo valutando in queste ore se presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Pescara o querele di parte, perché non è accettabile questa denigrazione - continua Frattura - e De Fanis mi ha detto che è una cosa completamente infondata. Ma che scherziamo? Messa così non è assolutamente vera». Secondo quanto riporta il quotidiano l'assessore avrebbe fatto firmare alla segretaria l'obbligo di rapporti sessuali settimanali: "Aspettiamo di leggere le carte - continua - perché se fosse così verrebbe fuori il quadro di un De Fanis prepotente, arrogante e squallido, mentre qui non c'è nessun meretricio ma il segreto di Pulcinella: tra i due c'era una relazione amorosa, con normali confidenze e atti scherzosi". L'avvocato Frattura ritiene però più grave «un'eventuale fuga di notizie a un interrogatorio secretato. Ci chiediamo allora perché una cosa senza valore penale venga fuori adesso o se addirittura possa essere stata manipolata. Ecco perché valutiamo ogni azione legale».

L'inchiesta e gli arresti. L'esistenza dell'accordo emerge a circa un mese, il 12 novembre, dall'arresto dell'assessore De Fanis. Il politico è coinvolto nell'indagine coordinata dal procuratore capo della Procura della Repubblica di Pescara, Federico De Siervo e dal sostituto procuratore Giuseppe Bellelli, che mirano a far luce sulle modalità di erogazione dei contributi regionali in base alla legge regionale numero 43/73 che disciplina l'organizzazione, l'adesione, e la partecipazione a convegni, ed altre manifestazioni culturali. Le indagini hanno preso il via da una denuncia di un imprenditore che si è rivolto al Corpo Forestale dello Stato dopo le continue richieste di denaro a lui fatte da parte dell'assessore competente in cambio della erogazione di fondi per l'organizzazione di manifestazioni culturali. In particolare le indagini si sono concentrate sull'erogazione di fondi regionali utilizzati per l'organizzazione degli eventi celebrativi dell'anniversario dei 150 anni della nascita di Gabriele D'Annunzio. Nel corso delle attività sono emerse inoltre ipotesi di peculato d'uso di beni e risorse della Regione Abruzzo per interessi privati.