Aca, esponente Pd nominato direttore generale

Forestieri scelto tra i 28 candidati in corsa per l’incarico Acerbo (Prc): l’acqua è privatizzata dai Democratici

PESCARA. Inchieste giudiziarie che hanno coinvolto il precedente cda. Ricorsi in tribunale per contestare la conferma del presidente. Scontri politici. Polemiche sulla gestione dell’acqua. Nonostante tutto, all’Aca si continuano a fare nomine. Ieri, ce n’è stata un’altra. Candeloro Forestieri, già dirigente alla Provincia ed ex candidato Pd alle scorse primarie di Montesilvano, è stato scelto come direttore generale. Un’altra nomina targata Partito democratico, più precisamente il partito dell’acqua, che arriva ad appena un mese dalla conferma di Ezio Di Cristoforo, anche lui Pd, alla presidenza per altri tre anni. Conferma contestata dal Comune di Pescara con un ricorso al tribunale civile.

Forestieri è stato scelto per i titoli in possesso e per la sua esperienza in servizio nelle pubbliche amministrazioni, spiega in sintesi un breve comunicato dell’Aca. Ma la nomina dell’esponente del Pd ha subito suscitato delle critiche. «Nella provincia pescarese l’acqua pubblica è privatizzata dal Pd», dice il consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo. Fatto sta che il nome di Forestieri è stato scelto tra i 28 candidati, che hanno inviato la domanda per il posto di direttore generale. Si sono presentati architetti, ingegneri, medici, avvocati. Tra questi, ci sono anche nomi noti. Come ad esempio Alfredo D’Ercole, ex assessore all’urbanistica del Comune di Pescara; Carlo Spatola Mayo, ingegnere, diventato consigliere a Spoltore del Movimento cinque stelle, dopo essere stato candidato a sindaco; Roberto Marzetti, ex direttore generale della Asl dell’Aquila; Emidio Iacone, ex dirigente del Comune di Pescara; Ernesto Grippo, ex comandante dei vigili urbani di Pescara.

L’elenco prosegue con Luigi Bonetti, Francesca Vecchi, Antonio Mergiotti, Massimo Mangiarotti, Elio Bucciantonio, Valerio Roberto Cavallucci,Gianfranco Tedeschi, Paolo Mancini, Paolo Fernando Palombo, Alessandro Fusilli, Gian Mario Fabbi, Alfonso Coccodrillo, Marco Napoleone, Domenico Palumbo, Fulvio Trasacco, Paolo Ferrante, Michela Leacche, Graziano Paolone, Piero Antonacci, Gianluca Isidoro Malandra, Carmine Tontodimamma, Enrico Mordenti.

Nella lista avrebbe dovuto esserci anche Lorenzo Livello, direttore tecnico dell’Aca, nominato direttore generale temporaneamente prima che l’azienda avviasse il bando pubblico. Ma ieri il consiglio di amministrazione, guidato da Di Cristoforo, si è riunito e ha indirizzato la sua scelta verso Forestieri. Così, il numero dei direttori sale addirittura a sei. Oltre al direttore generale, figurano il direttore amministrativo Domenico Gelsumini, il direttore tecnico Lorenzo Livello, il direttore dell’ufficio legale Nicolina Pietromartire. il direttore dell’ufficio finanziario ricoperto temporaneamente ad interim da Lorenzo Livello e il direttore del settore progettazione Bartolomeo Di Giovanni. Niente male per un’azienda che conta 160 dipendenti, tra dirigenti, responsabili gestionali, responsabili di area ed esperti. Per Acerbo si tratta di un carrozzone politico. «Dopo tutto quello che è accaduto il Pd non vuole mollare», sostiene il consigliere, «è paradossale che neanche le ultime vicende giudiziarie abbiano fermato il partito dell’acqua».

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