Acquisizione ex Cofa Ardizzi denuncia la Camera di Commercio

PESCARA. La vicenda dell'acquisizione dell'ex Cofa e la gestione della Camera di Commercio finiscono sotto la lente della magistratura, prefigurando una battaglia legale tra l'associazione di categoria dei commercianti e l'ente guidato dal presidente Daniele Becci. Infatti nei giorni scorsi, il numero uno della Confcommercio Ezio Ardizzi, ha presentato due esposti contro l'ente camerale alla procura della Repubblica. Il primo esposto riguarda la firma dell'accordo preliminare con Regione Abruzzo e Comune di Pescara per l'acquisto da 15 milioni di euro dell'area ex Cofa. 

«L'ente camerale», dice Ardizzi, «ha rilasciato false affermazioni in merito alla questione. La firma, risalente al 28 settembre scorso, e che l'ente ha sempre negato, in realtà c'è stata».  Nello specifico, a seguito delle notizie dello scorso 28 settembre e inerenti l'imminente firma del protocollo d'intesa per la cessione dell'ex Cofa, la Confcommercio inviò un telegramma chiedendo spiegazioni in merito alla Camera di commercio, non sapendone nulla. Lo stesso giorno Becci rispose con una mail negando la sottoscrizione: «Questa presidenza agisce esclusivamente nei limiti del mandato che gli viene conferito dalla giunta. Ragion per cui nulla potrà essere sottoscritto prima che gli organi competenti abbiano assunto le necessarie determinazioni». 

In realtà, però, lo stesso giorno Regione, Comune e Camera di Commercio firmarono il protocollo d'intesa per il passaggio di proprietà dell'ex Cofa per un totale di 11 milioni e 830 mila euro più iva. Becci rappresentava l'ente. Inoltre, in merito alla vicenda, Ardizzi chiede anche il licenziamento in tronco del segretario generale Massimo Taschini, che nel consiglio camerale dello scorso 31 ottobre, alla richiesta del presidente del collegio dei revisori dei conti Giovanni Cioffi di visionare gli atti dell'accordo, così rispose: «Non esiste un protocollo di intesa firmato dalla Camera di Commercio per l'acquisto dell'area. Non c'è nessun documento a firma del presidente, del segretario o da altro». 

«Il secondo esposto che abbiamo presentato», continua Ardizzi, «è invece relativo al mancato accesso agli atti che ci è stato negato sempre dalla Camera di Commercio. Siamo la maggiore associazione provinciale, con sei consiglieri nel consiglio Camerale, eppure siamo impossibilitati a leggere carte e delibere». 

Nelle prossime settimane la Confcommercio inoltrerà altri due esposti - denuncia alla magistratura, «in merito ad alcune delibere, che giudichiamo illegittime e sul mancato recupero delle somme illegittimamente date al segretario generale della Camera di Commercio».  «Taschini», conclude, «da una cifra base con tutti i vari premi di produzione e incentivi, è passato da quasi 100 mila euro a 200 mila euro. Noi riteniamo queste somme illegittime, per cui chiediamo l'immediato recupero delle stesse».

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