Acrobazie in mare sulle coste abruzzesi: è arrivato il kitesurf / Foto  

Divertimento assicurato con una tavola e un aquilone: «Da marzo salti ed evoluzioni anche con poco vento»

di Marinica Rivolta

Viaggiare sull’acqua sospinti dal vento e trasportati da un aquilone. Tutto questo è il kitesurf, uno sport acquatico, in voga durante la bella stagione, che si sta diffondendo da tempo nelle località marittime abruzzesi.

“Kite” in inglese vuol dire proprio “aquilone”, ed è questa peculiarità a rendere originale la disciplina. L’Abruzzo e Pescara non sono esclusi da questa nuova “moda”. Ad incrementare il successo dello sport sono le sensazioni adrenaliniche che riesce a trasmettere, grazie alle mille evoluzioni possibili per mezzo della tavola e dell’aquilone, ma anche la praticità con la quale l’attrezzatura necessaria per praticarlo può essere trasportata. A volte, proprio grazie a quest’ultima caratteristica, è possibile organizzare competizioni nei posti più suggestivi, fuori regione o addirittura all’estero. Un corso base di kitesurf ha una durata totale di dieci ore, ma esistono anche corsi “ad obiettivo”, senza limiti di tempo, che si concludono quando l’allievo ha imparato i primi rudimenti e la partenza con la tavola.

I gruppi sono formati da poche persone, di solito due o tre, per dar modo all’insegnante di seguire i propri “studenti”. L’età dei corsisti spazia dai dieci ai cinquant’anni, ma non mancano eccezioni. Non è richiesto alcun requisito particolare: è necessario esclusivamente saper nuotare e avere voglia di divertirsi in compagnia. Si tratta di uno sport che, infatti, agevola la socializzazione e consente ai principianti di diventare autonomi da subito, avvalendosi della propria tavola e il proprio aquilone, permettendo loro di entrare nel mondo affascinante dei surfisti.

«La stagione del kitesurf comincia già a partire da marzo e si conclude intorno alla fine di settembre», spiegano Antonio Fierro e Augusto Spilla, ex-banchiere che, per passione, ha deciso di dedicarsi all’insegnamento di questa disciplina, alla Compagnia della Vela di Pescara. «Oltre alle classiche lezioni, si organizzano anche corsi itineranti con il camper, della durata di tre o più giorni, in varie zone dell’Italia. Il kitesurf si presta a luoghi differenti per la sua natura: possiede, infatti, una componente degli sport nautici, grazie alla vela, e una componente più adrenalinica, che deriva dalla possibilità di eseguire salti ed evoluzioni, per questo attrae moltissimo i giovani. Da poco, inoltre, è diventato ufficialmente uno sport olimpico. Questa attività, rispetto al wind surf tradizionale, ha il pregio di poter essere praticata anche quando soffia poco vento, bastano appena dodici nodi, infatti, per divertirsi moltissimo, e non sono necessarie onde “da trampolino”». Negli ultimi anni sono molte le donne che, a differenza del passato, si interessano ai corsi di kitesurf. Al loro incremento si affianca quello dei ragazzi, dai 9 anni in su, che svolgono questo sport come attività estiva, spesso alternandola, durante la settimana, ad altri generi di discipline acquatiche. I periodi migliori per fare kitesuf sono l’inizio di giugno e l’inizio di settembre, perché c’è più disponibilità delle spiagge e la temperatura è grad. evole. «Ho praticato kitesurf per un po’ di anni», racconta Armando, impiegato ventottenne, «ero uno studente fuori sede e nel tempo libero facevo volentieri qualche chilometro per andarmene al mare. Difficile descrivere attraverso le parole la sensazione che uno sport come questo può dare, bisogna provarlo… Se si diventa davvero bravi, ci sono alcuni momenti in cui sembra quasi di volare con il vento, l’acqua e le onde, poi, fanno da cornice e rinfrescano il tutto...».

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