l'emergenza

Affitti, 1.200 famiglie a rischio sfratto a Pescara

Il governo non proroga il blocco delle esecuzioni forzate, gli inquilini che non riescono a pagare i canoni perderanno la casa

PESCARA. L’anno non poteva cominciare peggio per le famiglie indigenti che non ce la fanno a pagare gli affitti delle case. Il governo Renzi, dopo otto anni di proroghe, ha deciso di non rinnovare il blocco degli sfratti. Questo significa che tutti gli inquilini non in regola con il versamento dei canoni, tutelati sino ad oggi da proroghe rinnovate di anno in anno dall’esecutivo in carica, rischiano di finire in mezzo a una strada. I sindacati degli inquilini ipotizzano una situazione altamente drammatica anche a Pescara.

Oltre un migliaio in pericolo. Le famiglie in pericolo di sfratto in tutta la provincia di Pescara sono oltre un migliaio, a detta del sindacato Sicet Cisl. In effetti, dai dati forniti dal ministero dell’Interno, che si fermano tuttavia alla fine del 2013, indicano 1.263 richieste di esecuzioni forzate, il numero più alto di tutto l’Abruzzo. Mentre i provvedimenti di sfratto già emessi, sempre alla fine del 2013, sono stati 464, di cui gran parte per morosità (432 a Pescara e provincia) e solo alcune decine (32) per finita locazione.

Chi beneficiava del blocco. L’ultima proroga del blocco degli sfratti, la trentesima in otto anni, risale al gennaio dell’anno scorso. Potevano beneficiare del blocco i cosiddetti inquilini di abitazioni private con morosità incolpevole, cioè quelli indigenti che non ce fanno a pagare. Più precisamente, le fasce più deboli con reddito annuo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro, oppure con a carico persone ultrasessantacinquenni, con disabili o invalidi oltre il 66 per cento. Ora, questi inquilini non sono più tutelati e i locatori possono richiedere lo sfratto in qualsiasi momento.

Pochi soldi per gli aiuti. Gli inquilini in difficoltà non possono sperare nemmeno nei contributi che ogni anno i Comuni, tramite la Regione, versano ai cittadini indigenti per aiutarli a pagare gli affitti. Secondo il sindacato Sicet, la Regione avrebbe ricevuto l’anno scorso dal governo solo 166.000 euro per i contributi affitti, di cui appena 40.000 da erogare al Comune di Pescara. Un’inezia, se si considera il fatto che ci sono 390 famiglie che hanno presentato domanda, tramite il bando scaduto il 10 luglio dell’anno scorso, e sono ancora in attesa di ricevere gli aiuti. «Aiuti», fa presente il segretario del Sicet Cisl Alberto Corraro, «che sono di fatto bloccati, perché nessuno sa quando verranno erogati». Tuttavia, fonti del governo ieri hanno fatto sapere che con il Decreto milleproroghe, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, sono stati costituiti due fondi nazionali per le famiglie in difficoltà: uno da 200 milioni di euro per gli affitti e, un secondo, da 226 milioni per la cosiddetta morosità incolpevole. Come verranno erogati questi soldi ai singoli Comuni italiani e, soprattutto, quando? Per ora non ci sono risposte.

Allarme dei sindacati. Il quadro illustrato dalle organizzazioni degli inquilini è a tinte fosche. «A Pescara», rivela il segretario Sicet, «numeri terribili raccontano la difficile situazione abitativa, la sofferenza di quante famiglie che, per pagare l’affitto, quando riescono a farlo, devono risparmiare su tutto: luce, gas, medicine e persino sui pasti. Spesso non basta ciò per evitare la vergogna dello sfratto per morosità». «La situazione in questi ultimi anni si è ulteriormente aggravata», fa presente il Sunia, il sindacato inquilini della Cgil, «l’esplosione degli sfratti per morosità si è accentuata per la crisi e per l’assenza totale di una strategia nell’affrontare il disagio abitativo».

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