il riconoscimento al medico

All’ematologo Fioritoni la medaglia d’oro della Provincia

PESCARA. Ieri, nella Giornata nazionale contro leucemie, linfomi e mielona, la Provincia di Pescara ha annunciato che in una delle prossime sedute del consiglio sarà attribuita l’onoreficenza di...

PESCARA. Ieri, nella Giornata nazionale contro leucemie, linfomi e mielona, la Provincia di Pescara ha annunciato che in una delle prossime sedute del consiglio sarà attribuita l’onoreficenza di benemerito all’ematologo Giuseppe Fioritoni, 40 anni di carriera all’ospedale di Pescara, ex primario di Ematologia. A Fioritoni andrà una medaglia d’oro numerata. «Fino a oggi», ha ricordato il presidente Guerino Testa, «l’onoreficenza di benemerito è stata conferita una sola volta, il 24 gennaio 1997, dall’ex presidente della Provincia Luciano D’Alfonso, per l’allora presidente nazionale dell’Anas Giuseppe D’Angiolino. Abbiamo deciso, sentita la conferenza dei capigruppo», ha detto Testa, «di riprendere questa iniziativa dopo il pensionamento di Fioritoni che ha seguito passo dopo passo la crescita dell’Ematologia all’ospedale di Pescara, lavorando al fianco di un grandissimo professionista quale è stato Glauco Torlontano». Testa ha fatto notare che «Pescara è diventata un punto di riferimento nazionale grazie a Fioritoni. Peraltro, non si è limitato all’attività medica ma ha anche puntato all’umanizzazione del rapporto con il malato sostenendo e supportando le associazioni di volontariato come Ail e Agbe».

«Sono felicemente sorpreso per questa iniziativa», ha commentato Fioritoni, «con umiltà e modestia, posso dire di aver dato un contributo alla crescita e all’affermazione del Centro regionale di Ematologia portando avanti una esperienza esaltante e incredibile. Dove non c’era nulla è stata creata una struttura che oggi è un centro di riferimento nazionale. Una volta», ha detto il medico, «i malati andavano a Bologna, a Modena o altrove mentre oggi almeno il dieci per cento dei pazienti pescaresi arrivano da fuori e molti di coloro che fanno il trapianto vengono da fuori».