la polemica

Ambientalisti preparano esposti e ricorsi al Tar

PESCARA. È una corsa contro il tempo quella degli ambientalisti e Rifondazione comunista per cercare di fermare l’intervento di Pescaraporto. Avvocati ed esperti sono al lavoro da giorni per...

PESCARA. È una corsa contro il tempo quella degli ambientalisti e Rifondazione comunista per cercare di fermare l’intervento di Pescaraporto. Avvocati ed esperti sono al lavoro da giorni per preparare esposti alla procura e ricorsi al Tar per contestare la decisione degli uffici di rilasciare i permessi per costruire in base a una discussa interpretazione di una norma del Decreto sviluppo, che consentirebbe di aggirare i Piani particolareggiati.

«Come temevo», aveva avvertito il consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo qualche settimana fa, «gli uffici comunali stanno rilasciando i permessi richiesti da privati in presunta attuazione del Decreto sviluppo, con premi volumetrici del 20 per cento». «Difficilmente», aveva aggiunto, «si potrà negare agli altri costruttori e proprietari quanto si è consentito a Pescaraporto». Una raccomandazione è giunta ieri anche dal consigliere provinciale Ferdinando Di Giacomo. L’esponente del Pdl ha chiesto al Comune di tenere conto della «parte ambientale» del Pp2 e di ricomprendere nel progetto anche la sistemazione dell’area fluviale».

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