Antenne, accuse a 18 imprenditori

Chiusa l’inchiesta. La procura: onde e radiazioni moleste per i residenti.

PESCARA. L’inchiesta relativa all’inquinamento elettromagnetico delle antenne radio e tv sulla collina di San Silvestro arriva al momento cruciale. Il pm Andrea Papalia ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini per diciotto persone. Si tratta dei responsabili legali nella «gestione e funzionamento» degli impianti di trasmissione di alcune emittenti radiotelevisive nazionali e locali, tra cui Mediaset, Rai e La7. Sono accusati di concorso in «getto pericoloso di cose» previsto dall’articolo 674 del codice penale e punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda. La Cassazione ha accomunato l’inquinamento elettromagnetico al reato di «emissione di gas, vapori o fumi atti a offendere, imbrattare o molestare». Ma, trattandosi di una contravvenzione, ai 18 indagati basterà pagare 103 euro a testa per evitare il processo ed estinguere il reato. L’eventuale condanna non figurerà nemmeno sul certificato penale. La legge prevede per questo tipo di reati la citazione a giudizio diretta da parte del pubblico ministero.

L’ACCUSA. Secondo il pm Papalia, per il superamento dei valori limite stabiliti dalla legge (pari a 6 volt per metro) le emittenti di radio e televisione sarebbero responsabili dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Onde e radiazioni, secondo l’accusa, sono «atte a offendere e molestare persone residenti nelle aree circostanti e, in particolare, a San Silvestro di Pescara, arrecando loro disagio, disturbo, fastidio e turbamento». Le rilevazioni sono state effettuate dall’Arta, Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente. La sezione pescarese del Corpo forestale dello Stato, coordinata dal comandante Guido Conti, ha condotto le indagini ed effettuato 27 sequestri dei ripetitori non a norma nel maggio 2008. La vicenda è stata portata avanti a colpi di scioperi della fame dai residenti di San Salvestro Colle che avevano ottenuto dal Tar la conferma della delocalizzazione, disposta dalla Regione a giugno 2008, dei trasmettitori dalla collina di San Silvestro a Pietracorniale, comune di Bussi sul Tirino.

GLI INDAGATI. Tra le diciotto persone a cui è stato notificato l’avviso di garanzia, figurano volti noti del panorama radiotelevisivo abruzzese: Luciano Marrone (Radio California e Radio Parsifal), responsabile legale di «Radio California di Marrone L.& C. sas»; Vincenzo Lanetta (Antenna 10 - ch 23), responsabile legale di «Winn V. & O. Communication srl»; Luciano Di Luigi (Tv 6), responsabile legale di «Tv 6 srl»; don Remo Chioditti (Radio Speranza), legale responsabile di «Associazione Radio Speranza»; Filomena Abbaneo (Tv Capital), responsabile legale di «Incremento Finanziario srl»; Gino Silvestri (Radio Ketchup), legale responsabile di «Edizioni Silvestri srl»; Antonio Pasquini (Radio Ciao), legale responsabilie di «Novenove srl»; Adele Cinalli (Radio Studio 5), responsabile legale di «Studio 5 srl»; Elena Di Cicco (Radio Play Capital), responsabile legale di «Radio Delta 1 srl». Ad essi si aggiungono Valter Gottardi (Rete Quattro, Canale 5 e Italia 1), responsabile legale di «Elettronica industriale spa»; Francesco De Domenico (Am 02 Rai), responsabile legale di «Rai Way spa»; Antonio Campo Dall’Orto (Mtv Italia), responsabile legale di «Mtv Italia srl»; Lucia Niespolo (Radio Kiss Kiss), responsabile legale di «Radio Kiss Kiss srl); Giancarlo Mulas (La7), responsabile legale di «Telecom Italia Media spa»; Alfredo Abbaneo (Tele A), responsabile legale di «Tele A di Abbaneo Alfredo spa»; Italo Guarnieri (Radio International), responsabile legale di «Radio International srl»; Cecilia Maria Angioletti (Radio Radicale), responsabile legale di «Centro di Produzione spa»; Sergio Farina (Rds), responsabile legale di «Radio Dimensione Suono spa». LA DIFESA. Entro 20 giorni dalla notifica dell’avviso di conclusione indagini, gli indagati possono chiedere di essere interrogati, di presentare memorie, produrre documenti e depositare la documentazione relativa alle investigazioni compiute dall’avvocato difensore.