Antenne di San Silvestro mai spostate, due indagati

Sul "Centro" in edicola due pagine sulla nuova inchiesta sui ripetitori televisivi di Pescara. Sotto inchiesta per omissione un dirigente della Regione e uno della Provincia. Acquisizioni all'Arta e interrogatori

PESCARA. Un’altra inchiesta sulle antenne di San Silvestro. Dopo la sentenza del 7 gennaio 2016 con una raffica di prescrizioni per i 18 imputati – emittenti televisive locali e nazionali – spunta un altro fascicolo. Che stavolta chiama in causa la Regione e la Provincia di Pescara per le decisioni mai prese. L’inchiesta, portata avanti dai carabinieri forestali e coordinata dalla pm Anna Rita Mantini, è ancora aperta ma ci sono già i primi due indagati: si tratta di una dirigente della Regione, Iris Flacco, e di un ex dirigente della Provincia, Gianfranco Piselli.

Con le antenne delle televisioni e delle radio sempre a un passo dalle case, si apre un nuovo fronte giudiziario. Che ruota intorno a una domanda: perché Regione e Provincia non hanno mai approvato i piani per spostare le antenne da San Silvestro? A Flacco e Piselli è contestato lo stesso reato: una presunta omissione di atti di ufficio. Secondo gli atti dell’indagine, sarebbe un’omissione che si trascina da oltre 10 anni.

L’ultima inchiesta sui ripetitori è figlia del primo processo finito senza colpevoli: insieme alla dichiarazione di prescrizione, la giudice Rossana Villani ha anche rimandato gli atti alla procura su richiesta del pm del caso Andrea Papalia: il giudice aveva chiesto proprio di approfondire i mancati interventi delle istituzioni emersi durante il dibattimento. E gli agenti della forestale, guidati dal comandante provinciale Giancarlo D’Amato e dal tenente colonnello Annamaria Angelozzi, hanno raccolto quell’invito: acquisizioni all'Arta e interrogatori e ora l'indagine prosegue.