Vincenzo Marinelli

PESCARA

Appalti pilotati nella Sanità, indagini chiuse con 35 indagati / CHI SONO

Tutti gli affari di Marinelli: dopo l’arresto dell’imprenditore a giugno, la vicenda si allarga. Coinvolto anche il presidente Sospiri che dice: "Sono tranquillo". Nel mirino della Procura cinque gare e presunti favori per l’assegnazione di 181 letti al Covid hospital

PESCARA. “Con grande sollievo apprendo la conclusione di indagini a mio carico iniziate più di tre anni fa e finalmente conosco, anche se solo attraverso la ricostruzione fornita dai media, i fatti che mi vengono addebitati e contestati. Sono sereno e sono certo che con altrettanta tranquillità potrò fornire ogni chiarimento utile a fare piena luce sulla vicenda, continuando a garantire trasparenza e nitidezza al mio operato e al mio lavoro”. È il commento del presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri sull'inchiesta sulla Sanità pubblica, presunti appalti pilotati e gli affari di Vincenzo Marinelli, che lo vede tra i 26 indagati.

Come si legge sul Centro in edicola, il sostituto procuratore Andrea Di Giovanni ha chiuso il fascicolo e si appresta richiedere il processo per ciascuno dei 26 indagati e 9 rappresentanti legali di altrettante società. Oltre a Sospiri, e all'imprenditore Vincenzo Marinelli, fra gli indagati vi sono il direttore amministrativo della Asl, Paolo Zappalà, l'ex assessore e senatrice (sottosegretaria di Stato alla Giustizia) Federica Chiavaroli, medici e funzionari.

“Ho fiducia nell’impegno dei magistrati – sottolinea Sospiri – che, e ne sono sicuro, non si fermeranno un solo giorno a scandagliare fatti e circostanze per giungere alla verità, e confido nella bontà di tale operato come ho già potuto constatare nei mesi scorsi in occasione delle precedenti archiviazioni o assoluzioni in riferimento ad altre inchieste. Oggi, attraverso la conclusione delle indagini, ho gli strumenti per riscontrare punto su punto i fatti”.

Il pm Andrea Di Giovanni

L'inchiesta venne aperta sulle attività dell'imprenditore della sanità Vincenzo Marinelli, e la conclusione fa seguito alle misure cautelari degli arresti domiciliari che il 14 giugno scorso scattarono per cinque dei personaggi coinvolti: oltre a Marinelli, il suo factotum Graziano Canonico, la dirigente Asl, Tiziana Petrella, il suo funzionario Antonio Verna, e l’imprenditore Fabio Tonelli (per la gara delle mascherine).

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GLI INDAGATI AUMENTANO
L'inchiesta del pm Andrea Di Giovanni, coinvolge 26 indagati e  9 società come persone giuridiche. C'è l'inserimento delle società cui viene contestato l’illecito amministrativo delle singole società coinvolte (Marifarma srl, Marifarma FM srl, Progema Hospital srl, Wortech srl, Ciemme Hospital srl, Ads Erreci Proracing, Roccaraso Snow Driving Società Sportiva Dilettantistica, ADS Vis Montesilvano Calcio, Binnova srl). L'impianto accusatorio, rispetto a quanto emerso nelle misure cautelari, resta lo stesso, ma con alcune significative aggiunte.
NEL MIRINO CINQUE GARE
Si parla sempre delle cinque gare che sarebbero state “pilotate” per un valore complessivo di oltre 35 milioni di euro: l’acquisto della risonanza magnetica nucleare 3Tesla da 3 milioni di euro (coinvolti Silvia e Donato Marinelli con Petrella, Verna, il primario Vincenzo Di Egidio e Roberto Vezzaro); la gara per la gestione dei servizi di sterilizzazione degli strumenti chirurgici da 1.600.000 euro (Vincenzo Marinelli, Petrella, Verna, Canonico e Romina Iacoponi); i servizi in favore dei pazienti in stato di fragilità, cosìddetta gara logistica da 13 milioni di euro (Marinelli, Petrella, Verna, Canonico Iacoponi e Lorenzo Sospiri); la gara per l'affidamento dei servizi per la centrale di sterilizzazione da circa 19 milioni di euro (Marinelli, Petrella, Verna, Cristiana Marinelli, Canonico, Iacoponi, Paolo Zappalà); la gara per i servizi diagnostici ed esami clinici per gli ospedali di Pescara, Penne e Popoli per 1.600.000 euro (Petrella, Verna, Vincenzo e Silvia Marinelli, Canonico, Maria Manfellotto, Leone Giansante, Federica Chiavaroli).
Gare alle quali partecipavano società come Philips, Servizi Ospedalieri, Abbott, che avevano con Marinelli dei contratti di agenzia con relative provvigioni, per cui l'interesse a “pilotarle” era grandissimo. La dirigente Petrella (con il suo braccio destro Verna) si sarebbe prestata, per cene, borse Louis Vuitton, lavoretti in casa e via discorrendo, a favorire, stando a quanto sostiene la procura, Vincenzo Marinelli e le sue società, anche per arrivare a ricoprire l'incarico di direttore generale dell’Aric (l’Agenzia di committenza regionale, polo strategico per il controllo delle gare), con la presunta sponsorizzazione di Sospiri. I reati contestati vanno a vario titolo da turbata libertà degli incanti alla corruzione, all'evasione fiscale.
I LETTI DEL COVID HOSPITAL
Ma la novità più rilevante di questo avviso di conclusione delle indagini è, oltre alla questione della formazione dei fondi neri per pagare le tangenti, la gara per i 181 letti elettrici per il Covid Hospital di Pescara che il pm contesta a Vincenzo, Silvia e Donato Marinelli, a Lorenzo Sospiri, al direttore amministrativo della Asl Paolo Zappalà e a Massimo Valdes, della Hill Rom, la società che si aggiudicò quella gara da circa 700mila euro. E qui i presunti responsabili avrebbero brigato molto per favorire quella società legata all'imprenditore Marinelli, arrivando ad indicare solo in parte le dimensioni dei letti (che altrimenti non potevano entrare nel montalettighe), così da escludere le due concorrenti della Hill Rom.
Secondo il magistrato, Zappalà si sarebbe recato nell'ufficio di Marinelli per comunicargli la certa aggiudicazione alla società Hill Rom ancor prima che la selezione venisse avviata dall’Aric. Mentre Sospiri «forniva in più occasioni informazioni privilegiate a Marinelli sulla selezione dei letti elettrici», invitandolo a contattare Zappalà quale «soggetto che si sarebbe interessato “personalmente” di tutte le procedure di gara. In particolare, informava Marinelli che la Hill Rom si sarebbe aggiudicata con certezza la gara. Informazione comunicata il 25 aprile 2020, prima ancora che il gruppo di lavoro decidesse sulla conformità delle offerte». Tutto questo, sostiene il pm, in cambio di «plurime dazioni di denaro in nero», di assunzione di personale nelle società di Marinelli; con la promessa di far confluire pacchetti di voti in suo favore in occasione delle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale del 10 febbraio 2019.
LE CONTESTAZIONI ALLA POLITICA
A Sospiri si contesta anche di «aver promesso di sollecitare e appoggiare in sede politica regionale l'indizione della gara per il Project-financing per i servizi di radioterapia e diagnostica integrata presso la Asl di Chieti per un importo a carico del bilancio regionale di 8 milioni di euro all'anno e per la durata di undici anni». Favori in cambio di utilità varie anche «in vista», come scrive ancora Di Giovanni, «di una serie futura ed indefinita di atti del proprio ufficio in favore degli interessi particolari di Vincenzo Marinelli e delle società allo stesso riferibili». E poi ancora viene riportata la tentata corruzione per far approvare in giunta la convenzione con la Società Pescara Nuoto e Pallanuoto SSD «accompagnata da finanziamento di circa 600mila euro».

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