Architetto muore entrando in ospedale

Laterza chiede aiuto al guardiano e poi si accascia: stroncato da un malore. I colleghi: «Addio alla nostra memoria»

PESCARA. Ha parcheggiato la macchina in via Fonte romana e si è presentato al guardiano del Pronto soccorso dicendo di sentirsi male e che aveva davvero bisogno di aiuto ma, superata la sbarra dell’entrata, si è accasciato a terra ed è morto. L’architetto Arnaldo Laterza, 65 anni, ex dirigente della Provincia e professionista noto, è stato stroncato intorno alle 5,40 di ieri da un malore improvviso che non gli ha dato neanche il tempo di raggiungere il Pronto soccorso. Quando ha visto cadere Laterza sull’asfalto, il portiere ha chiamato il 118 e i medici sono corsi dalla centrale operativa distante solo un pugno di metri ma non c’è stato niente da fare: l’architetto potrebbe essere stato vittima di un malore al cuore, forse un’aritmia improvvisa. Come atto dovuto, sono intervenuti i poliziotti della squadra volante ma il decesso, secondo gli atti, è avvenuto per cause naturali.

«Un bruttissimo colpo per noi, abbiamo perso un amico oltre che uno stimato collega», questo il commento della presidente dell’Ordine degli architetti Laura Antosa, «ci stringiamo intorno ai familiari di Laterza per testimoniare il nostro affetto. Laterza è stato un punto di riferimento e a lui sarà dedicato sicuramente un momento di ricordo durante le nostre attività». «Una figura importante non soltanto per i suoi meriti professionali ma anche e soprattutto per il suo essere stato memoria e personaggio della città», così lo ricorda l’amico e vicepresidente dell’Ordine Aristide Michetti, «durante la sua carriera ha avuto legami, negli anni Ottanti, con la scuola milanese del post-modernismo di Aldo Rossi, contatti che sono ripresi durante l’anno scorso per lavorare all’estero, soprattutto in Azerbaijan». Laterza, da dipendente provinciale è stato il progettista del restauro dello storico palazzo Mezzopreti di Pescara che ospita la sede del conservatorio Luisa D’Annunzio e del palazzo che ospita la scuola Tito Acerbo. Proprio per il restauro in stile liberty di palazzo Mezzopreti, Laterza ha anche ricevuto dei riconoscimenti nazionali e internazionali come il Metra di Brescia. Nel 2004 ha curato anche il progetto di riqualificazione del Villaggio Alcyone. Da libero professionista, è stato il progettista della villa dell’imprenditore Carlo Toto in via Regina Elena. Sempre per il gruppo Toto, come interior designer, ha curato l’architettura degli interni della sede lungo l’Asse attrezzato nei pressi dell’uscita di Villareia. «Ma al di là dei suoi meriti professionali», dice Michetti, «lo ricordo come un personaggio di costume, uno di quelli che si incontravano spesso in piazza Salotto oppure al ristorante Thomas, era un po’ come il nostro vecchio presidente Gaspare Masciarelli, un riferimento sociale per le generazioni di architetti: ci raccontava quello che accadeva a Pescara negli anni precedenti. È stato un pescarese verace, una memoria della città che purtroppo se n’è andata».

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