Arresti domiciliari per il Falco

Ferri: "È un'ingiustizia, entro una settimana sono pronto a evadere"

PESCARA. Gli arresti domiciliari gli sono stati notificati ieri pomeriggio dai carabinieri di Montesilvano. Mario Ferri, da tutti conosciuto come il Falco, è accusato di far parte di una frangia violenta del tifo organizzato. Per questo il pm della Procura di Firenze ha chiesto e ottenuto l'inasprimento della misura cautelare, dopo il mancato rispetto dell'obbligo di dimora. Il processo è fissato per il 28 ottobre, ma il 23enne non ci sta a rimanere tappato in casa e annuncia un'altra delle sue falcate.

«Lotterò con tutti i mezzi per la mia libertà», annuncia in una lettera, «il mio avvocato Angelo Pettinella è già pronto legalmente e anche io sono pronto per l'ennesima falcata. Se entro una settimana questa ingiustizia non mi verrà tolta, sono pronto a evadere e farmi mesi da latitante».

L'ultima accusa contro Mario Ferri gli è stata mossa per l'invasione durante il Giro d'Italia. «Non sono certo uno stinco di santo», prosegue la nota del Falco, «ma quello che sto subendo è vergognoso. Ho corso con una bicicletta accanto a tre corridori per una distanza di cento metri. Chi era presente o chi ha guardato il video, si può rendere conto che non volevo far male a nessuno. Voleva essere la mia solita goliardata d'intromissione, che costituisce ormai il mio marchio di fabbrica». (y.g.)

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