Asili, bando da 1,5 milioni per ridurre le liste d’attesa

La Regione pronta a erogare fondi per ampliare le scuole e aiutare le famiglie ma il Comune non ha ancora presentato la domanda per partecipare

PESCARA. C’è un bando pubblico della Regione che assegna fondi pubblici per l’ampliamento degli asili nido pubblici e privati accreditati. Rappresenta una boccata d’ossigeno per il Comune, alla prese con il grave problema della carenza di scuole pubbliche per l’infanzia, rispetto alle tante richieste di iscrizioni. Il bando regionale scade il prossimo 27 maggio e l’amministrazione comunale non ha ancora presentato la domanda. Il consigliere del Pd Antonio Blasioli è preoccupato e sollecita l’ente a partecipare al più presto. Più pessimista, invece, il capogruppo di Centro democratica Adelchi Sulpizio, che parla addirittura di impossibilità, per il Comune, di partecipare al bando perché, a suo dire, gli asili pubblici non sarebbero accreditati.

Fatto sta che questo bando rappresenta un’opportunità non indifferente per l’amministrazione comunale. Ci sono 1.581.088 euro a disposizione dei vari Comuni abruzzesi interessati a partecipare. I fondi possono essere suddivisi per finanziare l’ampliamento degli asili nido comunali, per realizzare dei voucher da distribuire alle famiglie che iscrivono i propri figli nelle strutture private, oppure per coprire alcune spese, come il servizio mensa per i bambini. «Le iniziative», spiega Blasioli, «sono dirette a favore dei servizi educativi per la prima infanzia e destinate sia all’aumento della frequenza dei bambini da zero a 3 anni nei nidi pubblici, sia per i voucher diretti alle famiglie che si trovano in lista d’attesa per gli asili privati. Previsti anche fondi, fino a 20.000 euro, per gli asili pubblici per coprire le spese di gestione: si va dai costi delle utenze, a quelli per il personale, dalla pulizia, alla cucina, sino alle spese di generi alimentari per i bambini».

Ai Comuni spetta il compito di cofinanziare la spesa per un 5 per cento. «Eppure», fa notare Blasioli, «il Comune con le carenze di organico e le spese cospicue, ha ritenuto sino ad oggi di non partecipare. Potrebbe ancora farlo, fino al 27 maggio ed è questo il mio auspicio e il mio invito». «Se non ritiene di doverlo fare per i fondi destinati ai servizi per la prima infanzia pubblici», prosegue il consigliere del Pd, «potrebbe farlo per dotarsi di un fondo che possa essere distribuito alle famiglie in lista d’attesa, in modo da alleviare le spese per coloro che iscriveranno i propri figli nelle strutture private».

Non si sa ancora quanti saranno i bambini in lista d’attesa il prossimo anno, perché le iscrizioni partiranno da domani, 2 maggio. Si sa soltanto che ci sono solo 130 posti a disposizione, sicuramente insufficienti a soddisfare le numerose richieste.

Più pessimista Sulpizio. «La Regione con bando che andrà a scadere a fine maggio», afferma, «ha indetto un avviso in favore dei Comuni per l’elargizione dei finanziamenti pubblici per l’utilizzo degli asili nido comunali e privati, ma il Comune non vi potrà partecipare perché i propri asili nido non sono accreditati. Pertanto, il Comune non potrà attingere alla quota parte del finanziamento, pari a 70.000 euro, per favorire le famiglie che si trovano in lista d’attesa e 20.000 euro utilizzabili anche per la manutenzione delle strutture, come del resto già avvenuto per i fondi del 2012, pari a circa 70.000 euro». «È inammissibile», conclude, «che il Comune abbia imposto agli asili privati, come la legge stabilisce, l’autorizzazione al funzionamento e l’accreditamento per ricevere finanziamenti e poi le risorse non possano arrivare in quanto gli asili pubblici non sono autorizzati e né accreditati». (a.ben.)

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