Asili e mense con i conti in rosso ma le tariffe non aumenteranno

La giunta vara il nuovo piano dei servizi, i costi per i cittadini non cambiano rispetto all’anno scorso La gestione dei musei è la più fallimentare: il Comune spende venti volte più di quanto incassa

PESCARA. Tutti i servizi offerti dal Comune ai cittadini sono in perdita. Asili, mense scolastiche, impianti sportivi, musei vengono gestiti con i conti in profondo rosso. Nonostante ciò, l’amministrazione ha deciso di non aumentare quest’anno le tariffe. Questo significa che i cittadini pagheranno tanto quanto hanno versato l’anno scorso.

Resta tuttavia una gestione fallimentare. La situazione peggiore riguarda i musei cittadini, per i quali il Comune spende venti volte in più di quanto guadagna. Ma vanno malissimo anche gli asili, la refezione scolastica, gli impianti sportivi, la casa di riposo. Si avvicinano quasi al pareggio, invece, i mercati coperti e il mercato ittico con una percentuale di copertura tra entrate e uscite superiore al 90 per cento.

L’anno scorso, l’amministrazione comunale ha provveduto a ritoccare all’insù solo le tariffe degli impianti sportivi, cresciute in media del 30-40 per cento. Quest’anno, però, l’ente non ha ritenuto necessario procedere al ritocco di qualche tariffa dei cosiddetti servizi a domanda individuale per coprire le spese. Il risanamento dei conti in rosso del Comune è stato avviato dalla fine del 2014 con l’aumento di tutte le tasse al massimo. Ora, la rotta è stata invertita e l’assessore alle finanze Adelchi Sulpizio ha preannunciato un taglio delle tariffe della tassa sui rifiuti da quest’anno. Ma torniamo ai servizi a domanda individuale.

Analizzando i dati forniti dall’ente, si scopre che il Comune spende per la gestione degli asili nido tre volte in più di quanto incassa. Più precisamente, quest’anno prevede di incassare con le rette 345.000 euro, contro una spesa complessiva di 941.458 euro. La percentuale di copertura tra entrate e uscite raggiunge appena il 36,65 per cento. Il costo maggiore risulta essere quello del personale, poi quello per l’acquisto di beni e servizi. Altra gestione in forte perdita è quella della refezione scolastica. A fronte di un incasso complessivo previsto per quest’anno, pari a 1.235.500 euro, il costo delle mense raggiungerà 3.517.415 euro, con un tasso di copertura tra entrate e uscite pari solo al 35,13 per cento.

Non va meglio con gli impianti sportivi, nonostante il forte aumento delle tariffe scattato l’anno scorso. Quest’anno il Comune conta di incassare affittando campi e palestre 845.136 euro, contro una previsione di spesa tre volte superiore, cioè 2.543.547 euro, con un tasso di copertura tra entrate e uscite pari al 33,23 per cento. Conti in rosso anche per la casa di riposo. Quella di via Rigopiano è ancora chiusa, ma il Comune offre lo stesso il servizio agli anziani in strutture convenzionate. Fatto sta che gli incassi previsti per quest’anno ammontano complessivamente a 100.000 euro, contro una spesa ipotizzabile pari a 213.303 euro. In pratica, le rette copriranno il 46,88 per cento delle spese.

Appare disastrosa invece la gestione dei musei, gallerie e mostre cittadine. Con la vendita dei biglietti al pubblico, il Comune conta di incassare solo 98.000 euro con la vendita dei biglietti, mentre la spesa arriverà a toccare, sempre secondo le previsioni, 1.645.311 euro. La copertura tra entrate e uscite arriverà, in questo caso, ad appena il 5,96 per cento.

Decisamente meglio va con i mercati. Quelli coperti faranno incassare al Comune 565.000 euro, a fronte di una previsione di spesa di 621.642 euro. Il tasso di copertura toccherà così il 90,89 per cento. Ancora più alta quella del mercato ittico: 384.000 euro le entrate previste e 414.565 euro le spese. Il tasso è del 92,63 per cento.

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