Asl, accuse e sospetti in Parlamento

Mascitelli (Idv) attacca: «Ecco il piano di D'Amario per cacciare Di Nisio»

PESCARA. Arriva sui tavoli del Parlamento e del governo lo scontro a base di esposti tra Fausto Di Nisio, consigliere comunale Idv e per tre anni revisore dei conti della Asl di Pescara, e Claudio D'Amario, direttore generale della Asl nominato nel 2008 dal centrodestra. Al centro di un'interrogazione parlamentare del senatore dell'Idv Alfonso Mascitelli c'è l'appalto per il polo materno infantile dell'ospedale, lievitato da 2,3 a 7 milioni di euro e sfociato in un'inchiesta della procura che ha portato a cinque arresti e al conflitto tra Di Nisio e D'Amario.

«DI NISIO CACCIATO» Dal 3 dicembre dell'anno scorso, Fausto Di Nisio non è più uno dei componenti del collegio sindacale della Asl: al suo posto, il comitato ristretto dei sindaci ha nominato Ettore Rapino. Il cambio è avvenuto due mesi e mezzo dopo un esposto del manager della Asl Claudio D'Amario, datato 14 settembre, in cui si accusa Di Nisio di «gravi comportamenti contrari ai propri doveri in numerose occasioni». L'uscita di scena di Di Nisio, per Mascitelli, è frutto «di una campagna diffamatoria»: una ritorsione dopo le denunce sui lavori del polo materno-infatile finiti sotto inchiesta. Per l'Idv, Di Nisio è stato «cacciato» all'apice di una manovra politica.

IL RETROSCENA Ma la rottura tra Di Nisio, oggi assistito dall'avvocato Luca De Felice, e D'Amario si consuma ancora prima e cioè subito dopo gli arresti per l'appalto gonfiato, eseguiti il 15 marzo dell'anno scorso: un'informativa della squadra mobile al pm Gennaro Varone dopo gli arresti rivela che, il successivo 29 marzo, D'Amario «intratteneva una lunga conversazione con l'avvocato Alessandra Rulli, con Francesca Rancitelli (dirigente Asl, ndr) e altri nel corso della quale studiavano una strategia e possibili alleanze politiche per allontanare Di Nisio dal collegio dei revisori». In base alla ricostruzione della squadra mobile, D'Amario si schiera contro Di Nisio perché «colpevole di aver rilasciato alla stampa dichiarazioni che nuocevano alla sua immagine».

LE INTERCETTAZIONI Le intercettazioni ambientali nell'ufficio di D'Amario dimostrano l'astio con Di Nisio: «Questo non può parlare a vanvera. Questo qua non sa più che fare, ogni giorno questa storia», dice D'Amario riferendosi alle dichiarazioni di Di Nisio rilasciate sul caso dell'appalto al rialzo. Ma perché D'Amario attacca Di Nisio? Uso politico del suo ruolo di revisore, fa capire: «Io ho anche le prove», osserva, «che questo andava dalle persone singole, che lo possono testimoniare, e diceva datemi queste cose e non dire niente a nessuno e neanche al direttore». Si parla di una fuga di carte riservate dell'ospedale: «Ha detto», continua il manager, «che io gli vietavo l'accesso agli atti quando c'è stato lo scandalo, quando la mattina stessa e poi, guarda stai prendendo un sacco di roba però stai facendo un uso politico, in quanto gli ha detto, le fa benissimo tutto purché le cose poi le segnali che le hai prese e non le fai libero perché già la situazione è... se fai così non va bene».

I DUBBI SULL'IDV Nel colloquio, D'Amario dice: «Lui voleva fare il consigliere regionale al posto di Sulpizio ma è assurdo che questa persona, mi sembra strano, come per cinque Sal (stato avanzamento lavori, ndr) non si è mai interessata di questa cosa, oh questi hanno fatto cinque pagamenti». Rulli: «Difforme al progetto progettuale». D'Amario: «Difforme». Rulli: «Non lo dimentichiamo». D'Amario: «Con variazioni di prezzo e senza prendere le misure, a corpo. Dopodiché diventi supervisore, eh».

L'INTERROGAZIONE E qui arriva l'interrogazione di Mascitelli, senatore dello stesso partito di Di Nisio anche se questo aspetto non è riportato sul documento. Mascitelli mette insieme le denunce di Di Nisio sull'appalto sospetto, gli atti dell'inchiesta e l'esposto di D'Amario e afferma: «Sembrerebbe emergere il tentativo, mal riuscito, di una campagna diffamatoria contro Di Nisio in risposta alle denunce di irregolarità contabili inerenti l'appalto. Tra le accuse più rilevanti mosse da D'Amario verso Di Nisio», dice Mascitelli, «vi è quella di non aver "provveduto a segnalare agli organi aziendali competenti le anomalie nella gestione contrattuale dell'affidamento dei lavori", accusa che», sostiene Mascitelli, «appare smentita da vasta documentazione».

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