Aspiranti architetti crescono al D’Ascanio 

Riscuote consensi e adesioni il progetto Dedalo lanciato dalla docente Pezzella  e dal compianto professor Natalucci per gli studenti del liceo scientifico

MONTESILVANO. Giovani architetti crescono. Sono 65 gli studenti del liceo scientifico D’Ascanio che hanno scelto di frequentare il corso di architettura contemporanea “Dedalo, il mestiere dell’architetto”, promosso dall’istituto già a partire dallo scorso anno. L’iniziativa, che sta ottenendo un successo che neanche gli stessi promotori avevano immaginato, è nata dall’idea di due architetti e insegnanti di storia dell’arte: il compianto Pierluigi Natalucci, scomparso prematuramente la scorsa estate, e Tiziana Pezzella.
A raccontare come è nato il progetto è proprio la docente: «L'idea ce l'avevamo da un po'», ricorda. «Ci siamo detti, proviamo; ce la faremo a radunare una classe di una ventina di ragazzi. E poi sarà un corso-pilota, una sperimentazione sul campo per capire se la nostra intuizione può prendere forma». E invece, nel 2017, si sono iscritti ottanta ragazzi, mentre quest’anno, che la partecipazione è stata riservata ai soli studenti dell’ultimo anno, sono presenti in 65. Ora che Natalucci non c’è più, la professoressa Pezzella porta avanti quel sogno, condiviso con il collega, di offrire agli studenti «ore di scoperta del bello» dedicate a Dedalo, l'architetto ingegnoso che aveva trasformato il suo sogno in realtà.
«Ora stiamo continuando a festeggiarlo con il secondo ciclo di Dedalo che, lungi dall'essere nostalgico o celebrativo, è un inno alla bellezza espressa attraverso l'architettura. “Maestri cerimonieri” di tale ciclo di sei lezioni teoriche – a cui si alternano sei laboratori progettuali – sono persone che di quella bellezza si fanno e si sono fatte portavoce: docenti universitari e liceali, insieme ad architetti». Il filo rosso del corso è il rapporto tra natura e architettura: a partire dal modo in cui l'architettura apprende le sue forme dalla natura, per proseguire con una riflessione sulla luce, passando per l’architettura in relazione alla leggerezza. E ancora: gli spazi naturali inseriti all'interno della città, la visione ecologica dell'habitat umano e la casa nella terra. Scopo dei laboratori, inoltre, sarà quello di trasformare e rendere funzionali gli spazi attualmente non sfruttati della scuola. Al termine del corso una giuria di esperti selezionerà il progetto vincitore della borsa di studio voluta dall'associazione Pierluigi Natalucci. A salire in cattedra, al fianco della Pezzella, gli architetti e/o docenti: Sara Tarricone, Michele Lepore, Alessia Amura, Michela Palermo, Raffaella Radoccia, Claudia Comencini, Gino Lozzi, Gianfranco Conti, Silvia Donatelli, Dante Castellano, Lino Pezzella (scenografo) e Chiara Di Sabatino (studentessa).
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