Asse attrezzato fino al porto, stop al piano

L'Anas blocca il prolungamento della rampa dopo i tagli ai finanziamenti del governo

PESCARA. L'Asse attrezzato non arriverà più fino al porto. Il prolungamento della rampa, considerato un'opera fondamentale per migliorare le attività turistiche e la viabilità, non potrà essere realizzato perché non ci sono più i fondi.

L'Anas, che doveva realizzare l'intervento con un milione di euro, non ha più i soldi. Il governo ha tagliato gran parte dei finanziamenti all'azienda che gestisce le autostrade e a farne le spese è anche il capoluogo adriatico. L'introduzione di un probabile pedaggio sul raccordo Chieti-Pescara, previsto nella manovra anti-crisi del ministro Giulio Tremonti, dovrebbe servire all'Anas per recuperare un po' di denaro perso con il blocco dei trasferimenti statali. Ma ormai è certo che il progetto della rampa fino al porto è finito in soffitta.

Lo ha confermato ieri l'assessore comunale all'urbanistica Marcello Antonelli. «Ho ricevuto anch'io comunicazione dall'Anas che l'opera non verrà più finanziata», ha rivelato, «ma i soldi non sono mai stati sicuri».  La città perde in questo modo un'opera importante. La rampa di collegamento fino all'area portuale sud era finalizzata a migliorare le condizioni di traffico in entrata e in uscita dallo scalo marittimo. Il prolungamento dell'Asse attrezzato doveva servire alle auto e ai camion sbarcati dalle navi per lasciare velocemente la città, evitando il traffico urbano di Porta Nuova. 

La realizzazione dell'opera sembrava sicura, al punto che l'ex sindaco Luciano D'Alfonso, nel 2007, presentò ufficialmente il progetto e fece inserire l'intervento nel Piano triennale delle opere pubbliche 2008-2010, per una spesa di un milione di euro. Il 13 marzo del 2007, l'allora giunta comunale approvò il progetto preliminare per il prolungamento della rampa.  Progetto che prevedeva la realizzazione, partendo dall'altezza di via Bardet, di una corsia unica di uscita dall'Asse attrezzato fino al porto, con direzione mare-monti, conservando l'attuale svincolo su piazza della Marina con direzione opposta.

Si proponeva, inoltre, la costruzione di una rotatoria sul lungomare Giovanni XXIII, sempre per rendere più fluida la circolazione nell'area portuale. Due anni fa fu stilato anche un programma con i tempi: tre mesi, per la progettazione definitiva ed esecutiva; altri tre, per la gara d'appalto e la consegna dei lavori; un anno per l'esecuzione dei lavori.

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