Ater, 48 case occupate da deceduti

Scoperti appartamenti a Villa del Fuoco e Zanni che potrebbero essere assegnati

PESCARA. Quasi cinquanta case popolari in via Tavo, via Lago di Capestrano, via Lago di Borgiano, via Caduti per Servizio potrebbero tornare nella disponbilità dell'Ater e, quindi, essere assegnate a chi ne ha bisogno. Quelle case, esattamente 48 appartamenti, risultano occupate «sulla carta», ossia dopo controlli all'ufficio dell'anagrafe, da persone ormai decedute.

All'ufficio dell'anagrafe, nel periodo compreso tra il 1º gennaio e il 18 agosto 2010, 48 persone risultano decedute e ancora assegnatarie di un alloggio popolare.  Sono case, sia Ater ma anche alcune di proprietà del Comune, che si trovano a Villa del Fuoco, a San Donato e a Zanni, i quartieri in cui l'Azienda per l'edilizia residenziale e il Comune dispongono di alloggi popolari. Le procedure non sono così immediate perché occorrerà fare varie verifiche sulle 48 case: in alcuni casi si tratterà di definire le posizioni degli inquilini scomparsi e in altri accertare i casi di abusivismo.

Il nuovo numero esce fuori da controlli incrociati tra gli uffici comunali e la banca dati dello stato civile: cifre che si vanno ad aggiungere al piccolo rebus delle case popolari cominciato con la denuncia di Massimiliano Pignoli. Per il consigliere, infatti, in provincia di Pescara, ci sono 267 case murate che potrebbero essere assegnate, mentre l'Ater ha risposto che gli appartamenti sono soltanto 27.

Ma intanto, dagli uffici comunali spuntano altri 48 appartamenti, casi anomali in cui avviare procedure, ora illustrate dall'assessore alle Politiche della casa Isabella Del Trecco. «Il dato emerso, dopo le verifiche, è chiaro: all'anagrafe risultano deceduti 48 utenti che, però, sono ancora legittimi assegnatari di un alloggio popolare. In alcuni casi, è stato accertato che alcuni di quegli anziani risultavano già conviventi sullo stato di famiglia con parenti, ossia figli o nipoti, regolarmente registrati. Figli e nipoti che evidentemente alla morte del genitore o dei nonni, titolari dei contratti d'affitto, non si sono recati negli uffici Ater per effettuare la voltura e la regolarizzazione dei contratti, ossia per cambiare semplicemente l'intestatario del contratto d'affitto. Per questi casi, occorrerà solo regolarizzare la posizione degli occupanti dell'alloggio».

Ma nella fetta delle 48 case, ci sono altre posizioni, «quelle in cui nei dati dello stato civile non vi è traccia della presenza precedente in casa di parenti conviventi con l'anziano». Per questi, dice l'assessore, «temiamo di essere di fronte a casi di abusivismo».  La seconda scrematura permetterà quindi di capire quante e quali sono le case che potrebbero tornare nella disponibilità dell'Ater ed essere quindi riassegnate.  «Tutte le pratiche», conclude Del Trecco, «sono state sono già state trasmesse all'Ater che ora dovrà effettuare gli accertamenti, regolarizzando e volturando le posizioni legittime e avviando lo sfratto degli abusivi».

L'Ater dispone a Pescara di un patrimonio immobiliare di quasi 3.300 appartamenti di cui, secondo i dati, soltanto 27 potrebbero essere assegnati a chi aspetta da anni una casa, oltre mille persone. Ma l'assegnazione, come è stato spiegato nei giorni scorsi, non sarà così immediata perché molte case hanno bisogno di lavori di manutenzione onerosi - anche 25 mila euro ad appartamento - cifre di cui l'azienda di edilizia residenziale non dispone in questo momento e per cui ha chiesto un finanziamento alla Regione di 600 mila euro. (p.au.)

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