Autovelox, le multe sono nulle

Il prefetto le archivia tutte ma il Comune ricorre al Tar.

TERAMO. Vicenda chiusa, anzi no. È finalmente arrivato - era atteso da mesi - l’atto cumulativo con il quale il prefetto Francesco Camerino dispone l’archiviazione di tutte le multe dell’autovelox fisso di Canzano. Il Comune di Canzano, però, conferma l’intenzione di fare ricorso al Tar. La storia, insomma, non finisce qui. In particolare il ricorso del Comune impedirà a chi ha pagato la multa di riavere indietro i soldi, almeno fin quando la vicenda davanti ai giudici amministrativi non verrà definita.

IL PREFETTO. Nella nota inviata dalla prefettura si sostiene che l’unica ordinanza di archiviazione crea «il presupposto per far cessare le circa 1.500 cause pendenti presso i giudici di pace» e per «concludere l’iter amministrativo degli oltre 8.000 ricorsi presentati al prefetto». La prefettura ricorda che la vicenda «ha avuto inizio lo scorso mese di marzo, a seguito delle proteste e dei ricorsi degli automobilisti che avevano segnalato le irregolarità degli accertamenti svolti, con rilevazione automatica delle violazioni, lungo la Ss 150 in località Piano di Corte». Ed ecco il punto fondamentale della vicenda: «Dall’istruttoria svolta (sul luogo è andato il comandante provinciale della Polstrada Fabio Santone, ndr) era emerso che gli accertamenti si erano svolti in violazione delle previsioni normative vigenti, che non consentono di effettuare la rilevazione della velocità nei centri abitati omettendo la contestazione immediata».

Dunque, continua la nota, «si è reso necessario intervenire per il ripristino della legalità delle azioni di polizia ed a garanzia dei diritti dei cittadini, in sintonia con i principi recentemente ribaditi dal ministro dell’Interno». L’ordinanza di ieri dispone che la polizia municipale di Canzano «provveda a dare conoscenza dei procedimenti di archiviazione a tutti coloro ai quali sono stati notificati i verbali», anche in forma semplificata (pubblicazione su almeno due quotidiani e affissione agli albi dei Comuni).

IL SINDACO. I numeri della vicenda sono impressionanti: sono 12.089 i verbali elevati dal 7 agosto 2008 al 5 febbraio 2009. Migliaia di persone hanno pagato, la maggior parte dei multati ha però fatto ricorso: al prefetto e/o al giudice di pace. In ballo, dunque, ci sono centinaia di migliaia di euro. Che il Comune di Canzano, invece di incassare, rischia di dover sborsare. Anche (o soprattutto?) per questo la giunta guidata da Francesco Di Marco prepara la resistenza a oltranza. «Per noi non c’è nulla di nuovo», commenta serafico il sindaco, «anzi, meno male che questo decreto è arrivato, adesso sappiamo cosa fare». Cioè? «Andiamo al Tar.

Già c’è un nostro ricorso contro l’annullamento di una singola multa da parte del prefetto, ora presenteremo una memoria aggiuntiva e chiederemo di annullare anche l’atto cumulativo». Il Comune chiederà subito al Tar la sospensiva del provvedimento di ieri, poi si procederà con il giudizio di merito. Ma perché il Comune resiste? Il sindaco Di Marco: «Perché riteniamo illegittimo che il prefetto annulli le multe, vi ravvisiamo un abuso di potere; e per evitare un danno economico al Comune».

LO SCENARIO
. Il decreto del prefetto, arrivato dopo lunghi mesi di attesa (evitabili?), è un punto fermo della vicenda: tutti i multati di Piano di Corte che non hanno pagato sanno, ora, di non dovere nulla alla pubblica amministrazione. Ma è certo che le cause avviate davanti ai giudici di pace proseguiranno, e che il Comune, prima che la battaglia giudiziaria con il prefetto si chiuda in tutti i gradi di giudizio, non restituirà i soldi a chi dovesse chiederglieli indietro.