l'inchiesta sul comune

Beni di Cuccarese, indagato il dirigente Dezio

Tangenti e fondi al partito, perquisiti casa e uffici dell’uomo di fiducia di D’Alfonso

PESCARA. L’inchiesta della procura sul Comune di Pescara punta in alto. L’ufficio in Comune e l’abitazione di Guido Dezio, giovane dirigente del settore patrimonio, uomo di fiducia oltre che ex segretario particolare del sindaco, Luciano D’Alfonso, sono stati perquisiti, ieri mattina, da due ispettori della Squadra Mobile. Dezio è indagato: il pubblico ministero, Aldo Aceto, ipotizza tangenti in relazione all’operazione di salvataggio della Fondazione Ivec (In Veritate et Charitate) dell’ex arcivescovo, Francesco Cuccarese e del manager, Luciano Carrozza, socio del prelato. Corruzione e finanziamento illecito al partito, ecco le ipotesi d’accusa tutte ancora da dimostrare. Il capo della squadra mobile, Nicola Zupo, deve ancora capire quale sia stato il ruolo svolto da Dezio, e per conto di chi si è adoperato, nell’operazione che ha portato l’ex arcivescovo a uscire fuori da una situazione debitoria drammatica delle sue sette fondazioni che sfiorava i 40 milioni di euro.

Il GIORNO CHIAVE. Il 12 dicembre del 2004 è un giorno determinante per capire come e perché l’uomo di fiducia del sindaco D’Alfonso sia finito nel registro degli indagati. Quel giorno di tre anni fa, il professor Carmine De Nicola, titolare dell’Iri School di Francavilla, entra in possesso del Sund Hotel di Montesilvano, dove il Comune di Pescara ha trasferito i 114 ospiti della casa di riposo di via Arapietra, che cadeva a pezzi. Chi è De Nicola? E’ un personaggio chiave nell’operazione di salvataggio della Ivec di Cuccarese. Attraverso un ricco finanziamento della CariChieti e la mediazione del sindaco Luciano D’Alfonso, che delega Dezio a curare la lunga mediazione tra Carrozza, socio in affari di Cuccarese, e lo stesso De Nicola, quest’ultimo acquista il Sund Hotel, una casa di riposo alta 12 piani che, con la Cittadella della Carità (la Rsa di via Salara Vecchia rilevata il 20 giugno del 2006 dalla Pescara Projet degli imprenditori Renzo Pagliai e Andrea Repetto), la Cittadella dello sport (in via Pantini, dove nientemeno doveva sorgere lo stadio dei giochi del Mediterraneo) e le Naiadi passate prima nelle mani di Pietro Del Grosso e poi di Luciano Di Renzo, era il pezzo forte del patrimonio immobiliare delle società dell’ex arcivescovo. Ma da 14 mesi, nel Sund, si stava consumando il dramma dei dipendenti senza stipendio. La struttura era stata ceduta temporaneamente alla Edil Cepsa, di Daniela Soldato e del medico teatino, Enrico Scala; si era però fatto avanti De Nicola offrendo di più. Carrozza, però, si opponeva all’ingresso del professore.

«Avevamo occupato il Sund», racconta il sindacalista della Cgil, Domenico Ronca, «perché i dipendenti non venivano pagati da tanti mesi. La loro disperazione era totale. Un gruppo occupò il Comune di Pescara. Una donna tentò anche di lanciarsi dal cornicione del palazzo. Ma il 12 dicembre 2004 accade qualcosa che ancora oggi non riesco a spiegarmi», si lascia sfuggire al telefono Ronca che dice di essere testimone del passaggio chiave di questa vicenda finita sotto la lente d’ingrandimento di un pool di quattro magistrati della procura di Pescara che indaga sul Comune.

L’ACCORDO DAL NOTAIO. Carrozza sembrava irremovibile. Ma di punto in bianco cambia idea. Il socio di Cuccarese è finito sott’inchiesta per corruzione appena sette giorni fa: anche i suoi uffici e l’abitazione sono stati perquisiti dalla polizia, come è accaduto a Dezio. Quel giorno di dicembre di tre anni fa, Carrozza e Dezio, segretario particolare di D’Alfonso, l’ex arcivescovo Cuccarese e l’avvocato Antonio Di Ianni, delegato dal professor De Nicola, s’incontrano nello studio di un notaio pescarese. E il Sund passa nelle mani del gruppo Cise, amministrato da Pierpaolo De Nicola, medico chirurgo figlio di Carmine. Costo dell’operazione: 5 milioni di euro.