«Bilancio, il Comune rischia il commissario»

Antonelli e Testa sferzano Alessandrini: conti e piano regolatore portuale sono le priorità dell’ente

PESCARA. Approvazione del bilancio consuntivo 2013, ratifica dell’intesa tra Comune e Direzione marittima sulla Vas (Valutazione ambientale strategica) del piano regolatore portuale, liquidazione di Pescara parcheggi e variante al patrimonio storico e architettonico della città. Sono questi i quattro nodi strategici che il sindaco Marco Alessandrini sarà chiamato ad affrontare nell’immediato. Al di là delle linee programmatiche di mandato, snocciolate durante il primo consiglio comunale, restano in piedi una serie di emergenze con le quali l’esecutivo dovrà confrontarsi nelle prossime settimane per dare una risposta alla cittadinanza prima della pausa estiva.

Il primo nodo da sciogliere riguarda il bilancio consuntivo dello scorso anno. Il termine per approvare lo strumento contabile è scaduto il 30 giugno scorso e al momento non è stata concessa alcuna deroga. «C’è bisogno di imprimere un’accelerazione», rimarca Marcello Antonelli consigliere comunale di Forza Italia, «siamo già in ritardo in quanto la legge prevede che la proposta di consuntivo deve essere messa a disposizione dell'organo consiliare almeno 20 giorni prima della seduta che lo esaminerà e finora non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione. Il rischio concreto è di andare incontro allo scioglimento del consiglio e al commissariamento prefettizio».

Da definire anche il futuro di Pescara parcheggi, la municipalizzata che gestisce la sosta a pagamento e che registra una perdita d’esercizio di 679mila euro. La messa in stato di liquidazione volontaria della società, considerata una roccaforte della lista Pescara futura, era stata disposta sul finire della scorsa consiliatura, al termine di un lungo braccio di ferro tra maggioranza e opposizione. Il centrosinistra è oggi chiamato a pronunciarsi sul destino della municipalizzata che ha sempre chiuso in rosso il proprio bilancio, mettendo in conto che nelle casse del Comune non ci sono le risorse necessarie al ripianamento.

L’ultimo consiglio comunale della giunta di centrodestra prima delle elezioni si era chiuso con la mancata ratifica dell’intesa tra Comune e Direzione marittima sulla Valutazione ambientale strategica, propedeutica al nuovo piano regolatore portuale e all’utilizzo di 15 milioni di euro per la canalizzazione del tratto finale del fiume. A sollecitare l’intervento di Alessandrini sul porto è il capogruppo del Nuovo centrodestra Guerino Testa, che ieri in aula ha presentato un ordine del giorno, assieme ai consiglieri Alfredo Cremonese e Massimo Pastore, poi approvato all’unanimità, in cui si invita «il sindaco e la giunta ad attivarsi con assoluta tempestività per fare in modo che i tempi di conclusione dell’iter vengano compressi al massimo, concludendo una vicenda che si trascina ormai da troppo e che ha creato grandi difficoltà alla marineria». Le somme in questione sono pari a 2 milioni e mezzo di euro. La nuova amministrazione dovrà infine confrontarsi con i ricorsi firmati dai costruttori contro la delibera, allegata al prg, contenente i vincoli per tutelare il patrimonio storico e architettonico della città. I costruttori Sciarra, D’Andrea, Toppi e l’associazione di categoria Ance hanno contestato i divieti imposti dall’amministrazione comunale uscente.

«Prima della pausa estiva», rimarca Antonelli, «bisognerà prendere decisioni politicamente rilevanti. Aspettiamo Alessandrini alla prova dei fatti, considerando che un conto è annunciare provvedimenti e un altro è amministrare la città: un’incombenza difficile per tutti, figuriamoci per chi non è così tanto esperto».

Ylenia Gifuni

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