Blocco a Porta nuova, 35 multe

Strade senza auto per otto ore ma il pericolo smog in città resta alto

PESCARA. Nel cielo sopra via Tiburtina, alle 11,55 di ieri, l’aereo proveniente da Londra sfreccia diretto all’aeroporto d’Abruzzo senza pensare che c’è l’isola pedonale. Sull’asfalto, invece, non si circola: via Tiburtina è libera. Comincia da qui la Pescara senz’auto.
Il divieto di transito, scattato dalle 9 di ieri alle 17 per lasciare respirare la città che lotta contro lo smog, interessa Porta nuova. Dopo l’esordio del 7 marzo con la chiusura del centro, stavolta il traffico viene sfrattato dalle arterie di Porta nuova sommerse di auto 24 ore su 24: viale Marconi, via D’Annunzio, via D’Avalos, via Vespucci, via Tiburtina. La Pescara che va a piedi o in bici torna padrona delle strade. Il 14 marzo blocco previsto in zona Colli, il 21 marzo Pescara chiude con un’isola pedonale che coinvolge tutta la città.

PERICOLO SMOG. Ma dopo il blocco di ieri, oggi è una giornata da bollino rosso con il rischio di un’impennata delle polveri sottili: è previsto l’avvio dei lavori tra via Ferrari e via del Circuito per sostituire la condotta dell’acqua. Lavori anche su via Canova, tra via Tiziano e via Raffaello.

35 MULTE. La giornata di ieri, con un territorio ampio interdetto alle auto rispetto al quadrilatero centrale, coincide con il superlavoro dei 62 vigili urbani e 22 volontari di protezione civile e associazione nazionale carabinieri schierati ai varchi per evitare gli ingressi selvaggi nella zona vietata: dentro, sono gli agenti in moto a fermare chi se ne infischia del divieto. Alle 17, il bilancio è di 35 multe contro le 72 contravvenzioni della prima domenica ecologica: «Una prova di collaborazione da parte dei cittadini», secondo l’assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli.

LE SCUSE. Ai varchi, i vigili urbani sono armati di pazienza per ascoltare il popolo dei pescaresi che accampa scuse pur di passare: una domanda di indulgenza al minuto che lascia imperturbabili gli agenti della polizia municipale, coordinati da Carlo Maggitti. È una pletora di residenti a spiegare che deve passare «per andare a prendere un parente anziano», c’è chi deve «accompagnare un disabile» o chi deve «correre all’ospedale per fare le terapie». E c’è anche chi ci prova senza convinzione: «Sono uscito prima delle 9 ma mi sono dimenticato una cosa a casa, posso passare?».

La risposta dei vigili urbani è uguale per tutti: «Chi ha l’autorizzazione può passare, chi non ce l’ha può parcheggiare l’auto e andare casa a piedi. Come non si può tornare a casa? Certo che si può, è l’auto che deve restare fuori». Di fronte al no, c’è anche chi prova a mostrare i muscoli: «Non posso passare? Ma questo è sequestro di persona». Dai vigili urbani la risposta è calma: «Se la sua auto è elettrica, ibrida, a metano, gpl o bifuel può transitare, altrimenti, no». C’è anche chi si informa sulle eventuali sanzioni in caso di blocco forzato: «Multa di 78 euro e rischio di una denuncia, signore».

LA LITE IN STRADA. Sopra via Tiburtina, l’aereo della Ryanair passa, le auto no. Neanche le moto. Via Tiburtina è il teatro di una lite per uno scooter sequestrato: «L’Italia è peggio dell’Albania», urla in mezzo alla strada un motociclista sorpreso senza autorizzazione mentre il vigile urbano compila il verbale e l’operaio del soccorso stradale si porta via la moto.

LA PINETA. Il cuore verde della domenica ecologica batte dentro la pineta D’Avalos: una medaglia dalla doppia faccia, da una parte domina il verde, dall’altra ecco i rifiuti accatastati lungo il muro di cinta che corre lungo via Silone. Intorno alla stadio i ciclisti sono padroni di viale Pepe con la gara di Vivicittà sotto il segno di uno slogan che riassume la filosofia della domenica ecologica: «Primo l’ambiente».

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