Botti e petardi, controlli a tappeto sugli abusivi a Pescara

Sono 32 i chioschi con la licenza, ma le forze dell’ordine intensificano le verifiche anche sul materiale pirotecnico vietato ai minorenni e nei luoghi pubblici

PESCARA. Sono 32 i chioschi autorizzati dal Comune a vendere i botti di Capodanno in giro per la città. Trentadue bancarelle con i rispettivi gestori dotati di licenza che storicamente tornano a occupare le postazioni degli anni passati, ma che comunque non sfuggono ai controlli di vigili urbani, polizia e carabinieri, sia da un punto di vista amministrativo, sia sulla provenienza e la legalità dei giochi pirotecnici. Controlli che tra oggi e domani aumenteranno sensibilmente, a caccia dei venditori abusivi che, come da tradizione, non perderanno l’occasione di guadagno.

Eppure l’ordinanza del sindaco Alessandrini, la prima del genere, che in città vieta botti e fuochi d’artificio nei luoghi pubblici con multe per i trasgressori da 25 a 500 euro, dovrebbe alleggerire questo commercio comunque pericoloso. Per i minori, prima di tutto, a cui è vietata la vendita di qualsiasi tipo di botti e petardi per ovvie ragioni di sicurezza, considerando che sono spesso i ragazzini, inconsapevoli dei rischi, a ricorrere a stratagemmi davvero pericolosi per aumentarne le potenzialità, comprimendo i petardi in contenitori che, esplodendo, producono schegge pericolosissime e causa, anche negli anni passati, di incidenti più o meno gravi.

Ma, come sottolineano gli addetti ai lavori, anche gli adulti devono verificare che il prodotto sia a norma, per avere la garanzia che sia stato realizzato da persone che hanno il titolo e le competenze, e con materiali adeguati.

Tra i tanti tipi, c’è da stare attenti a una delle novità che arrivano da Napoli, il Babà, una vera e propria bomba carta a forma del tipico dolce partenopeo. Ma come verificarne la legalità? Secondo quanto riferiscono le forze dell’ordine, ogni «pezzo» ha una serie di etichette che ne raccontano provenienza e affidabilità. Una di queste è quella a marchio Cee, ma bisogna anche che ci sia scritto «giochi pirici di libera vendita». Detto questo, resta comunque valida l’ordinanza in cui nei luoghi pubblici sono vietati «spari, scoppi, lanci di fuochi pirotecnici, mortaretti e simili», per motivi di sicurezza, ma anche per evitare rumori e traumi per gli animali. Un divieto che, agli appassionati del genere, lascia libero spazio solo sulla proprietà privata, (balconi, terrazzi, finestre e lastrici solari) ma anche in questo caso, chiunque saluti il 2015 con il lancio di botti o petardi, deve stare ben attento affinché non ricadano «su luoghi pubblici o di uso pubblico». Un’ordinanza affidata prima di tutto al senso civico e di responsabilità dei cittadini, ma su cui vigilerà il contingente allargato di polizia, carabinieri e polizia municipale che la notte del 31 sarà in strada a fare ordine pubblico.

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