Brioni, contro gli esuberi la protesta dei 700 a Roma

ROMA. Fischietti, cori e striscioni in difesa dei lavoratori della Brioni Roman Style. Questa mattina oltre 700 persone hanno manifestato sotto la sede del Mise a Roma contro i possibili 400 esuberi paventati dalla proprietà della holding francese Kering, da qualche anno proprietaria della Brioni. Al grido "Forza ragazzi facciamoci sentire la Brioni non deve morire" in tantissimi hanno cercato di dare sostegno alla causa dei lavoratori a rischio.

Alle 10,30 il funzionario del ministero Giuseppe Castano ha incontrato i dirigenti Brioni, i segretari nazionali dei sindacati Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uill, le segreterie confederali e di categoria Cgil Cisl e Uil e le Rsu dei lavoratori Roman Style e Brioni. La dirigenza Brioni inizialmente ha tentato di mettere sul piatto la necessità di dover effettuare i tagli paventati, irrigidendo il clima tra le parti, ma il funzionario del Ministero ha mediato riuscendo a strappare un nuovo incontro, programmato per il prossimo 22 marzo, alle 14:30, al quale parteciperà anche l'amministratore delegato Brioni, Gianluca Flore. L'incontro, che servirà per capire il piano industriale Brioni, permetterà di congelare almeno per un'altra settimana le possibili procedure di esubero. Assieme a tanti cittadini e lavoratori hanno partecipato alla protesta anche i sindaci ed i rappresentanti dei Comuni di Penne, Città Sant'Angelo, Montebello, Loreto Aprutino, Farindola e Collecorvino. "Il risultato di oggi è stato quello di ottenere la convocazione di un nuovo tavolo di lavoro al Ministero, il prossimo 22 marzo, nel quale si parlerà di piano industriale e non di esuberi. È importante che la Brioni presenti un robusto piano di rilancio", ha detto il sindaco di Penne Rocco D'Alfonso.