Bus, tagliati 675 mila chilometri

Depennato il 10 per cento delle corse in una città in pieno allarme smog

PESCARA. Dal primo aprile, il trasporto pubblico di Pescara e provincia subirà una riduzione di 675 mila chilometri sui percorsi. La Gtm lavorerà con 650 mila euro in meno l'anno, che provocherà un taglio di 254 mila chilometri sui viaggi effettuati dai mezzi urbani. L'Arpa dal canto suo sopprimerà 421 mila chilometri, e 128 corse giornaliere. Questo vorrà dire il 10 per cento in meno di corse dei bus, che costringerà molti cittadini a ricorrere di più all'auto privata. Una beffa, pensando che la sola Pescara si trova alle prese con allarmanti livelli di inquinamento atmosferico, tra benzene e polveri sottili.

ARIA INQUINATA Livelli che non scendono neppure imponendo lo stop alle auto: la qualità dell'aria, come dimostrato dagli ultimi dati, non è migliorata neppure durante le domeniche ecologiche. Ma invece di incentivare all'uso del mezzo pubblico, la legge finanziaria regionale prevede pesanti tagli al settore. Il testo della normativa, che recepisce la manovra nazionale del ministro Tremonti, prevede che il servizio debba essere ridotto soltanto in orari non centrali della giornata.

LA LINEA 2/ In realtà, alcune corse verranno soppresse anche nelle ore di punta. Ne sono un esempio le linee 4 e 5, che sospenderanno alcune corse tra le 12 e le 14, oppure la linea 2/, che serve la zona del lungomare di Montesilvano: 25 corse in meno nei giorni feriali, 10 nei festivi (già oggi la tratta, dalle 19,30 in poi, è coperta dalla linea 2). Il primo aprile dunque entrano in vigore i nuovi piani condizionati dai tagli, e negli stessi giorni le tariffe potrebbero subire aumenti fino al 10 per cento; per lo stesso motivo 80 posti di lavoro (15 alla Gtm e 70 all'Arpa) sarebbero di troppo. Così Michele Russo, presidente della Gtm, spiega i provvedimenti che l'azienda intende adottare per arrecare meno svantaggi possibili ai cittadini: «La traduzione naturale di minori finanziamenti è purtroppo una minore offerta. La Gtm sta cercando però di contenere i danni».

LE CORSE BIS La filosofia è sempre quella ottimizzare i costi ed eliminare il superfluo, ma cercando di preservare i posti di lavoro a rischio, determinati da meno corse giornaliere. «Il nostro piano di riordino prevede innanzitutto che le linee 1 e 2 che servono Francavilla, ora appaltate a una società esterna, tornino a essere gestite da noi. In secondo luogo», prosegue Russo, «stiamo cercando di ridurre il servizio delle cosiddette "corse bis", quelle che viaggiano semivuote e in periodo estivo». Quanto ai posti di lavoro, dal primo aprile, saranno 15 i lavoratori in esubero alla Gtm. «In questo ambito, stiamo adottando una politica di incentivi all'esodo: per i lavoratori prossimi alla pensione che dovessero decidere di abbandonare prematuramente il lavoro, l'azienda offre un premio in denaro». Non è ancora chiaro, però, quale sorpresa troverà il cittadino che usufruirà del pubblico servizio il primo del mese prossimo. «E' ancora presto per dirlo», continua Russo, «Gli aumenti tariffari fanno capo alla Regione, ma non ci sono stati ancora comunicati; quanto alle corse, spero proprio che gli utenti possano avvertire il minore disagio possibile».

IL CASO ARPA Non va meglio all'Arpa, che dal primo aprile percorrerà 421 mila chilometri in meno l'anno. Di questi, la riduzione di 336 mila sarà concentrata nel periodo estivo e non scolastico. «L'azienda», precisa Aristide Ricci dell'azienda di autotrasporti, «ha recepito disposizioni regionali e in virtù di queste ha presentato un piano di riordino, ora al vaglio della Regione. Si cercherà, comunque, di tutelare le ore centrali della giornata».

TARIFFE SALATE Una nuova batosta per il consumatore è costituita dallo spauracchio tariffe. Biglietti e abbonamenti potrebbero aumentale, lo prevede la Finanziaria regionale, ma la maggiorazione non potrà superare il 10 per cento del prezzo attuale. «Sappiamo anche dell'aumento delle tariffe», aggiunge Ricci, «e, in un clima di crisi, qualsiasi aumento ha i suoi pesanti effetti. La Regione dovrà esprimersi su questo argomento. Da parte nostra, segnaliamo che le tariffe dal 2004 fino ad ora sono rimaste invariate». Sull'argomento si è espressa la Cgil, considerando la manovra «inappropriata, soprattutto considerando i dati dell'inquinamento di Pescara». Il sindacato dei lavoratori parla di una scelta non condivisa con le associazioni di categoria e l'utenza, e della quale «anche la classe politica locale sembra essersi occupata poco nell'ultimo periodo».

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