Bussi, ora si cerca un sito per stoccare i veleni

Il Forum dell’acqua chiede chiarezza sulla bonifica Contestata l’ipotesi di realizzare una discarica autorizzata

BUSSI SUL TIRINO. Una nuova discarica a Bussi, stavolta però del tutto legale. Un sito dove accumulare i terreni contaminati delle aree cosiddette A2 e B2 a monte della discarica Tremonti e destinate alla reindustrializzazione.

Il Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua, mette tutti in allerta, i Comuni dell'alta Val Pescara e quelli compresi tra Chieti e Spoltore, Pescara e San Giovanni Teatino. Ci sarebbe insomma, hanno ribadito gli ambientalisti nel corso di una conferenza tenuta a Pescara, un progetto in atto, un'ipotesi che al Forum risulta essere stata recentemente discussa a Roma. «Una soluzione letteralmente incredibile» affermano al Forum «considerata la vulnerabilità ambientale dell'area. Sarebbe la cosiddetta strategia di bonifica o messa in sicurezza in situ, con le scorie e il terreno contaminato che rimangono sul posto confinati in discariche controllate, che si può applicare in ben diversi contesti idrogeologici, non certo a Bussi».

Il Forum paragona questa scelta con quella operata sul sito della megadiscarica di Tremonti. «Dove» dice «gli interventi fatti in realtà conservano in loco tutti i veleni che c'erano prima e la contaminazione delle acque del fiume Pescara e dei territori a valle». Sulla Tremonti però si è sempre parlato di messa in sicurezza, non di bonifica. Sull'ipotesi di un nuovo sito da «contaminare», per il Forum, «sarebbero favorevoli i privati, in particolare Edison» si legge in un documento, «che avendo perso al Tar di Pescara, sulla carta, dovrebbe provvedere alla rimozione completa di tutti i rifiuti. Realizzare uno sversatoio vicino alle discariche attuali farebbe risparmiare sicuramente decine di milioni di euro rispetto al trasporto del materiale in una discarica già realizzata in contesti geologici più tranquilli. In generale riteniamo» si afferma ancora nel documento, «che qualsiasi iniziativa, soprattutto se comprende l'utilizzo, anche parziale, di fondi pubblici, deve perseguire l'interesse dei cittadini della Valpescara a vivere in un ambiente risanato e non certo quelli delle aziende, da Edison a Solvay fino a quelle che si vogliono insediare nell'area».

Il Forum ha ricordato che comunque è necessario sottoporre alla valutazione ambientale strategica (Vas) l'accordo di programma in atto, fra ministero dell'Ambiente,cmmissario di governo, Comune, Solvay e altri enti interessati, per mettere in cantiere il progetto. L'incontro ha costituito l'occasione per annunciare il gemellaggio del Forum con il comitato del No Carbone di Brindisi che lotta per la bonifica della megadiscarica Micorosa realizzata da Montecatini-Montedison.

«Una discarica incredibile» osserva Augusto De Sanctis del Forum, «posta sul mare con valori di inquinamento della falda anche 198 milioni di volte superiore ai limiti di legge per il dicloroetilene. L'esperienza maturata su Bussi è stata utile per redigere una diffida per la discarica Micorosa, e alcuni atti del procedimento abruzzese sono stati allegati alla documentazione presentata alla procura pugliese».

©RIPRODUZIONE RISERVATA