Bussi, una mega cava per la Toto spa

Servirebbe per il cementificio che il gruppo vuole realizzare nell’ex Montedison. Gli ambientalisti: «Rischi per l’acqua»

BUSSI SUL TIRINO. Una grande cava dalla quale prelevare materia prima per l'alimentazione di un cementificio, localizzata una zona ampia 400 ettari compresa nei territori dei comuni di Popoli, Bussi sul Tirino e Collepietro. E' il progetto della Toto spa che ha chiesto alla Regione, circa due mesi fa, l'autorizzazione a poter effettuare sondaggi sulla zona per supportare il progetto di dati certi sulla conformazione del sottosuolo e delle risorse presenti. Un progetto composito col quale si propone anche la costruzione di una officina meccanica per la manutenzione di mezzi ferroviari, di un opificio per la costruzione di prefabbricati per viadotti autostradali, nonché di una centrale di produzione di energia elettrica: il tutto da imporre nel sito chimico di Bussi – dove è presente la mega discarica dei veleni della ex Montedison – in grado di garantire circa 350/400 posti di lavoro, necessari per il rilancio lavorativo ed occupazionale della Val Pescara. La richiesta della Toto dovrebbe essere esaminata il 4 gennaio dal comitato regionale per la Via (valutazione di impatto ambientale). Domani scade il termine per la presentazione di eventuali osservazioni e in previsione di tale scadenza il Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua ha indetto lancia l’allarme e ha indetto per oggi una conferenza stampa in cui illustrerà i motivi per cui è contrario alla proposta Toto e le sue osservazioni la progetto. «La Toto chiede di essere autorizzata ad effettuare sondaggi esplorativi su una vasta area territoriale compresa tra Popoli, Bussi sul Tirino e Collepietro, dove» afferma il Forum per l'Acqua in una nota, «l'azienda vorrebbe realizzare una megacava estesa 400 ettari». Per gli ambientalisti si tratta di una richiesta e di un' operazione incredibili: «L'intervento», scrivono,«sarebbe realizzato letteralmente sulla falda acquifera che rifornisce di acqua potabile tutta la Val Pescara, Chieti e Pescara comprese. Si tratta di una delle più grandi riserve di acqua italiane. E' possibile pensare di mettere nuovamente a rischio con un'enorme attività estrattiva la qualità dell'acqua che disseta 500mila persone?». A questo interrogativo il Forum risponderà oggi parlando di quelli che, a giudizio degli ambientalisti, potrebbero essere le conseguenze negative di tale intervento. L'illustrazione sarà supportata da dati e conoscenze di carattere ambientale sulla zona interessata, rifornita di acqua dallo stesso potente acquifero del Gran Sasso che alimenta le sorgenti del Pescara e da dove attinge acqua potabile l'industria Gran Guizza di Popoli. Nelle intenzioni del Forum c'è l’intenzione di far arrivare la propria opposizione anche oltre i tavoli della Regione Abruzzo qualora ce ne fosse bisogno. Del resto la Toto proprio per supportare il progetto con dati reali sulla potenzialità delle falde acquifere, nella prospettiva di poter affrancare l'ambiente da conseguenze disastrose, ha necessità di eseguire i sondaggi richiesti. Il progetto della holding abruzzese, presentato anche in comune di Bussi in risposta alle manifestazione di interesse richieste dall'amministrazione comunale con l'apertura di un bando è al vaglio dell'amministrazione con altri 11 progetti di cui tre, nonostante pervenuti dopo la scadenza del 5 novembre scorso, potrebbero essere presi in considerazione nel caso altre proposte non andrebbero avanti.

Walter Teti

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