la sentenza

Caduta sull’asfalto, il Comune di Pianella risarcirà 35mila euro

Beffa per l’amministrazione condannata a pagare i danni a una donna scivolata su una strada provinciale

PIANELLA. Il tribunale di Pescara condanna il Comune di Pianella a risarcire con 35mila euro una cittadina che si è fratturta una caviglia scivolando su una strada provinciale. A palazzo di Città è già partito l’iter per ricorrere in appello, con l’avvocato Giuseppe Amicarelli, contro la sentenza del giudice ordinario del tribunale (got).

Non bastano le buche sulle strade comunali a pesare, con i danni che provocano a macchine e pedoni, sulle casse e sulle polizze assicurative dell’ente municipale, adesso si aggiungono le insidie sulle strade di cui sono titolari altre amministrazioni. L’incidente è accaduto alcuni anni fa in viale Regina Margherita. Per un tombino deformato, una donna è inciampata mentre attraversava il viale e nella caduta, dopo nel ruzzolone sull’asfalto, ha rimediato la frattura di un malleolo. Dopo essersi presentata in ospedale per curare la lesione, la donna denunciò il Comune per ottenere un risarcimento del danno subito. La causa è stata prima assegnata per competenza al tribunale di Penne e quando poi l’ufficio giudiziario vestino venne smantellato, la pratica passò per competenza a Pescara. A far pendere la bilancia della sentenza di primo grado a favore della querelante, il fatto che il Comune si è costituito per resistere in giudizio solo alla seconda udienza.

La costituzione tardiva avrebbe dunque determinato la mancata ammissione della contestazione dell’ente, che ha obiettato di non essere il proprietario di viale Regina Margherita, luogo dell’incidente, che è appunto una strada provinciale, la numero 59, come risulta anche su Google map. Chiuso il processo, a fine 2014, è arrivata la condanna del Comune. Inoltre l’assicurazione dell’ente non risarcisce il danno, proprio in quanto avvenuto su una strada non comunale. Nei giorni scorsi, la giunta ha incaricato l’avvocato Amicarelli di fare ricorso in appello, puntando a una sospensiva che se non dovesse essere accordata esporrebbe il Comune a risarcire subito il danno, salvo chiederne il successivo rimborso in caso di sentenza favorevole nel secondo grado di giudizio.

Gabriella Di Lorito

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