Calcio a cinque, la squadra dei campioni

Ai vertici in Italia e in Europa. L’uomo simbolo della squadra è il portiere Mammarella, premiato con il Guanto d’oro

MONTESILVANO. Dapprima Virtus Pescara, in seguito Polisportiva Angolana, ancora Pescara Calcio a 5 e poi Città di Montesilvano. Sono le tappe di vita della locale squadra pentacalcistica in 28 anni di attività sportiva, ora orgoglio e appartenenza della città. Chissà cosa avranno pensato i soci fondatori Oreste Pellegrini e Walter Recinella nel veder salire sul tetto d'Europa la loro creatura, nata quasi per gioco nel lontano 1984. Saranno pure atleti dilettanti ma il sabato pomeriggio, quando giocano, riescono a trascinare un carico di entusiasmo che coinvolge generazioni di appassionati. L'arrivo dei calcettisti sudamericani ha alzato, e di molto, il livello tecnico di una disciplina che, forse, con i soli giocatori italiani, non avrebbe mai sfondato. La città di Montesilvano non si è lasciata sfuggire l'occasione aprendo le porte a una squadra che doveva convivere, nella vicina Pescara, con i problemi legati all'omologazione del Palarigopiano. E' la stagione 2003-2004 quando la neonata formazione guidata dall'argentino Fabian Lopez diventa competitiva per il vertice giungendo terza in campionato e arrivando a giocare la finale di Coppa Italia con il Prato, persa solo ai supplementari. La morte di Corrado Roma, anima dell'intero movimento del futsal in Abruzzo, induce l'amministrazione comunale a intitolargli il Palamazzocco. Il primo trofeo da mettere in bacheca è sempre più vicino: arriva il 19 marzo 2007 grazie al tecnico Fulvio Colini, un romano capace d'inculcare al gruppo la mentalità vincente. Il Montesilvano si aggiudica per la prima volta la Coppa Italia battendo la Luparense 1-0 con gol di Junior su assist di Morgado. E' un trofeo storico per la società diretta dall'imprenditore originario di Ottaviano, Antonio Iervolino, che prima di allora aveva trionfato solo con l'Under 21. Nella stagione successiva sfuma per un soffio la Supercoppa, persa 5-3 in casa della Luparense dopo aver sciupato il vantaggio di 3-2 a 5' dal termine. La gioia più bella arriva al termine del torneo 2009-2010 con la conquista dello scudetto. Il team di Colini, in situazione di svantaggio nei play off, è capace di ribaltare il fattore campo nella finale con la Marca Trevigiana. A Conegliano, il Montesilvano vince 6-1 supportato da una vasta rappresentanza di tifo delle Brigate Biancazzurre e il ritorno in Abruzzo si trasforma in una festa dolcissima. Il ciclo di successi non è affatto terminato perchè l'anno seguente arriva pure la scalata europea. I biancazzurri, che hanno come simbolo il gabbiano, s'impongono prima nel girone dell'Elite Round della Uefa Futsal Cup e poi, il 1 maggio 2011 ad Almaty in Kazakistan, dominano la Final Four battendo in rapida successione 3-0 il Benfica e 5-2 lo Sporting Lisbona, aggiudicandosi come prima squadra italiana la prestigiosa competizione. Fulvio Colini lascia al vice Antonio Ricci un'eredità pesante, ma il bravo tecnico non lo fa affatto rimpiangere mantenendo la squadra, ringiovanita e rinnovata quasi per intero, a livelli competitivi. L'anno scorso la corsa ai play off si ferma alle semifinali per colpa della Luparense, futura campione d'Italia. E in questa stagione il Montesilvano è sempre lì nelle posizioni di vertice, in lotta sia per la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia, sia a un posto di prestigio nella griglia dei play off. Con l'uomo simbolo, il portiere Stefano Mammarella, premiato con il Guanto d'Oro ai recenti campionati mondiali in Thailandia.

Marco Ratta

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