Calcio, il Pescara show convince anche Sacchi

La soddisfazione dell'allenatore del Pescara dopo il quinto successo di fila: "E' il successo della società, della squadra e poi anche il mio. Sono contento quando la gente viene allo stadio e si diverte"

PESCARA. Sembra un idillio perfetto, quello tra il Pescara e Zdenek Zeman. Secondo posto in classifica, dietro il Torino; miglior attacco (32 gol) di tutti i campionati professionistici; cinque vittorie di fila; un entusiasmo che non si registrava da anni. 15.377 spettatori paganti martedì, record stagionale di presenze all’Adriatico-Cornacchia dove i biancazzurri hanno sempre vinto in questa stagione.

Non falliscono un colpo tra le mura amiche (come il Padova) e sale la febbre dei tifosi. Un Pescara in volo con il tecnico boemo che si è rilanciato proprio in riva all’Adriatico dopo che per anni è rimasto ai margini del grande calcio. Gol e spettacolo con Zemanlandia. Un Pescara che fa notizia oltre i confini della serie Bwin grazie ai risultati e ai consensi conseguiti su tutti i campi.

L’ultimo attestato di stima è arrivato da Arrigo Sacchi, l’ex tecnico del Milan e della Nazionale oggi responsabile delle squadre giovanili della Figc. Che, martedì sera, parlando del Barcellona ha detto: «Quella catalana non è una squadra, è una cultura. Gioco, armonia e giovani talenti tutti al servizio di un’idea. In Italia c’è solo una squadra che senza copiarla prova a mettere in campo tutto ciò: è il Pescara». Un accostamento impegnativo che testimonia il livello raggiunto dai biancazzurri. Riescono ad abbinare il bel gioco ai risultati, un’impresa per il calcio italiano. Il Pescara oggi assomiglia a un rullo compressore. E Zeman sta facendo meglio della stagione 1990-91 conclusa con la promozione in serie A del Foggia: nove vittorie, un pareggio e tre sconfitte. Un ruolino di marcia secondo solo a quello del Torino.

Il tecnico boemo, icona del calcio spettacolo e del calcio pulito, da anni non riusciva ad affermare il proprio credo abbinandolo ai risultati. Esattamente dalla stagione 2004-2005, quella vissuta sulla panchina del Lecce chiusa con la salvezza in serie A e con l’esplosione di Mirko Vucinic, oggi alla Juventus. Un Lecce con il secondo miglior attacco, dietro ai campioni d’Italia della Juventus, e con la difesa più perforata del campionato. Da allora più ombre che luci, fino all’arrivo a Pescara la scorsa estate. Zeman sin dal giorno della presentazione ha avvertito la fiducia della piazza. E in poco tempo è diventato padrone dell’ambiente. La simbiosi con la società è totale, a tal punto che il tecnico ha mostrato disponibilità a proseguire l’avventura in biancazzurro e l’amministratore delegato Daniele Sebastiani ha detto che non ci sarebbe alcun problema ad allungargli il contratto. Sì, sembra un idillio perfetto.

Tanto più che la squadra riesce a imporsi anche in partite come quella di martedì contro il Varese in cui le difficoltà non sono mancate, vuoi per meriti dei biancorossi vuoi per la mancanza di lucidità nell’espressione del 4-3-3. Ma la serie Bwin non ammette pause e sabato è in programma la trasferta di Livorno. Un’altra verifica per Zemanlandia contro i labronici in difficoltà (appena un punto nelle ultime quattro partite). I biancazzurri per l’occasione recupereranno Togni e Brosco, che hanno scontato la squalifica; non Anania e Immobile ancora in infermeria. Sarà un altro esame per il Pescara chiamato a fronteggiare più la rabbia che il gioco di un Livorno apparso dimesso rispetto a quello che ha sfiorato i play off nel giugno scorso. Un Pescara a caccia del sesto successo di fila come accaduto nelle stagioni 2002-2003 (in C1) e 1976-77 (in B). Poi, due partite di fila in casa, contro il Padova e il Gubbio, per continuare a sognare.

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