Calcioscommesse, per il Pescara chiesti 2 punti di penalizzazione

Nel processo sportivo sul calcioscommesse il procuratore federale Stefano Palazzi ha chiesto 2 punti di penalizzazione per il Pescara. Sebastiani (foto): "Sono serenissimo e non patteggeremo nulla"

ROMA.  Due punti di penalizzazione da scontare secondo il principio dell'afflittività, nell'ultimo o nel prossimo campionato. E' quanto richiesto per il Pescara dal procuratore federale Stefano Palazzi alla Commissione Disciplinare, nell'ambito del processo sportivo al Calcioscommesse in corso a Roma.

"Due punti? Dopo aver letto di certi patteggiamenti non mi aspetto nessuna squalifica". Telegrafico, il presidente del Pescara Daniele Sebastiani dopo aver appreso della richiesta della Procura federale.  "Sono serenissimo - ripete Sebastiani - e non patteggeremo nulla, perché non abbiamo fatto nulla. A Gervasoni 20 mesi e a Nicco 3 anni? Per me anche una multa al Pescara sarebbe troppo...", chiude serafico.

Pesante la richiesta di Palazzi per l'Albinoleffe: 27 punti di penalizzazione (più 90 mila euro d'ammenda), da scontare secondo il principio di afflittività e dunque nel prossimo campionato di Lega Pro, Prima Divisione.

Queste le altre richieste dell'accusa per i club coinvolti nel processo sportivo sul calcioscommesse, in corso a Roma presso l'Ostello della Gioventù del Foro Italico: 6 punti di penalizzazione, 50 mila euro d'ammenda e l'esclusione dalla prossima edizione della Coppa Italia per il Novara, appena retrocesso in serie B; 6 punti di penalizzazione per la Reggina; 2 punti di penalizzazione per Padova e Pescara; 1 punti di penalizzazione per l'Empoli; in Lega Pro 19 punti di penalizzazione e 70 mila euro d'ammenda per il Piacenza; 6 punti di penalizzazione e l'esclusione dalla prossima edizione della Coppa Italia per il Monza; tra i dilettanti 10 punti di penalizzazione per l'Ancona, 1 punto di penalizzazione per il Ravenna, 1 punto penalizzazione e 200 euro d'ammenda per l'Avesa.

Tutte le eventuali penalizzazioni dovranno essere scontate secondo il principio di afflittività.