Canone tv, ecco a chi spetta l’esenzione 

Costa 90 euro ma chi ha più di 75 anni, o un reddito inferiore a 8mila euro oppure vive di pensione sociale può non pagarlo

L'AQUILA. Il canone Rai resta fermo a 90 euro. Una tassa che, dal 2016, finisce dritta in bolletta, come stabilito dal governo Renzi, per combattere l'evasione.
La nuove legge di bilancio, in approvazione alle Camere, ha confermato l'esenzione per alcune categorie: non paga chi ha più di 75 anni o percepisce la pensione sociale, o ha un reddito non superiore agli 8mila euro annui.
Il canone Rai viene calcolato direttamente nel contratto per la fornitura di energia elettrica, spalmato in dieci rate, da gennaio a ottobre. Chi non ha un contratto di questo tipo può saldare il dovuto con il modello F24. Entriamo nel dettaglio.
CHE COSA CAMBIA. La legge di bilancio 2019 non ha apportato sostanziali cambiamenti nel pagamento del canone Rai. Anche per il prossimo anno, vengono confermati la cifra di 90 euro e il pagamento automatico in bolletta, come anche l'esenzione automatica per alcune categorie.
DIRITTO ALL'ESONERO. Sono esonerati dal pagamento del canone Rai i cittadini che hanno almeno 75 anni e che prendono la pensione sociale. Il cui reddito annuale, cioè, non deve superare gli 8mila euro, esclusi i redditi esenti da Irpef, reddito dell'abitazione principale, trattamenti di fine rapporto, interessi sui depositi bancari, postali e sui titoli di Stato.
Secondo i dati del Codacons la platea degli esentati dal pagamento si è ampliata, passando da 115mila a 350mila, in virtù del decreto Gentiloni che ha innalzato la soglia del reddito da 6mila 713, 98 euro a 8mila euro. Rientrano nel novero degli esentati anche i militari di cittadinanza straniera appartenenti alla Nato, che stazionano in Italia, agenti diplomatici e consolari.
COME AVERE L'ESENZIONE. L'esenzione dal versamento del canone si ottiene inviando, entro il 31 gennaio 2019, l'apposito modello all'Agenzia delle entrate, ufficio di Torino 1, S.a.t. Sportello abbonamenti Tv, casella postale 22, 10121, Torino. Chi ha già provveduto al pagamento del canone, pur essendo esentato, può chiedere il rimborso.
COS'E' IL CANONE. Introdotto nel 1938, con legge 246, il canone Rai è una tassa che finanzia la televisione pubblica “e consente al servizio pubblico di non ridurre la sua capacità di offerta e di adeguamento tecnico e culturale”. Tuttavia, il canone non è legato alla fruizione del servizio, ma alla detenzione dell'apparecchio. In altre parole, si deve pagare obbligatoriamente anche se non si guardano in Tv i canali Rai: è sufficiente possedere almeno un televisore in casa.
Dal 2017 l'importo da pagare, che prima era più elevato, è sceso a 90 euro, con due diverse tipologie: il canone ordinario per le abitazioni private e quello speciale per gli esercizi commerciali, alberghi, bar, ristoranti e uffici.
I DISPOSITIVI. La normativa del 22 febbraio 2012 indica con precisione quali sono i dispositivi sottoposti al pagamento del canone.
Deve pagare chiunque abbia almeno un televisore, mentre sono esentati coloro che non possiedono una tv, ma hanno in casa un Pc, uno smartphone o un tablet.
A fare la differenza è la presenza di un sintonizzatore per il segnale digitale terrestre o satellitare.
COME SI PAGA. Dai 2016 in canone viene calcolato nella bolletta dell'energia elettrica, suddiviso in dieci rate, da gennaio a ottobre di ogni anno.
Nel caso in cui non si ha un contratto di fornitura di energia elettrica è necessario provvedere al versamento dei 90 euro tramite modello F24: si può scegliere di versare la somma in un'unica soluzione, entro il 31 gennaio, o suddividerla in due pagamenti da 45,94 euro, da versare entro il 31 gennaio e il 31 luglio o in quattro rate da 23,93 euro l'una. I pensionati con un reddito inferiore a 18mila euro possono farsi addebitare la tassa sulla pensione.