PESCARA

Caos settimana corta I genitori minacciano di trasferire i figli 

Classico, la protesta non si placa: «Vogliamo un referendum,  Siamo pronti a non pagare più il contributo volontario» 

PESCARA. «Se questo scellerato progetto dovesse andare in porto, molti genitori mediteranno di trasferire i figli in altra scuola e non verseranno il contributo volontario annuale che, solo quest'anno, ha portato nelle casse dell'istituto circa 30mila euro».
Non si placa, anzi è sempre più agguerrita, la protesta del Comitato Genitori degli studenti del liceo classico D'Annunzio che mal digeriscono la proposta, avanzata da quattro rappresentanti dei genitori in Consiglio d'istituto, di istituire la settimana corta, cioè le lezioni dal lunedì al venerdì col sabato di riposo.
Una contestazione a puntate e «sempre più articolata» per lottare «contro il cambiamento dell’orario scolastico imposto dall’alto, senza alcuna consultazione né degli studenti, né delle centinaia di famiglie coinvolte».
Una consultazione, seppur frammentaria perché avvenuta in tempi e giorni diversi, che, invece, uno dei genitori rappresentanti del consiglio d'istituto, sostiene ci sia stata. La protesta è iniziata il 9 giugno scorso con una manifestazione in strada di docenti, studenti e genitori contrari al progetto, in perfetto stile europeo.
Ieri mattina, nell'aula magna dell'istituto di via Venezia, c'è stato l'incontro della preside Donatella D'Amico con alcuni professori e i rappresentanti dei genitori al consiglio d'istituto. Bocche cucite sull'esito dell'incontro.
Stamani il dirigente scolastico incontrerà una delegazione di genitori e domani alle 18 inizierà il dibattito sulla settimana corta che dovrebbe dare risultati in serata.
A tal proposito, i genitori polemizzano: «Tutto verrà deciso in un frettoloso e autarchico consiglio d'istituto che intende cambiare la storia del Classico D'Annunzio, volutamente ignorando sia i pareri degli insegnanti impegnati da decenni in questa scuola, sia le richieste delle famiglie che hanno sottoscritto un preciso patto formativo sia gli studenti che tentano, in tutti i modi, di far sentire la loro voce».
E la riunione che si terrà oggi è stata definita una «farsa dei rappresentanti dei genitori responsabili della proposta con tutti le famiglie: un incontro fissato in tutta fretta, a metà mattinata di una giornata lavorativa».
Ma intanto, il neo costituito Comitato dei Genitori del Classico, insieme ai ragazzi, «promette battaglia» chiedendo che «a settembre, si indìca al Classico un referendum serio che consenta di conoscere la effettiva volontà di tutti gli studenti (534 quelli già interessati + 155 nuovi iscritti) con le relative famiglie».
«Molte le iniziative previste, soprattutto in prospettiva degli incontri formali», conclude in una nota il Comitato, «indetti all’ultimo momento, in seguito alla mobilitazione dal basso, per mettere in scena una triste parodia di percorso democratico». (c.co.)
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