La lettera

"Cara Pezzopane ora stai esagerando"

«Ora è troppo senatrice Pezzopane!
Ci sono delle leggi non scritte nel cuore di ognuno di noi, quelle del rispetto reciproco, della sobrietà, che vanno onorate per non offendere profondamente un popolo già tanto ferito da una tragedia sismica.

Nessuno è contro i suoi sentimenti verso un uomo molto più giovane. Ognuno è libero di gestire la propria vita come vuole. Però, quello che molti aquilani non le perdonano è l'uso audace dei mezzi televisivi e della stampa in generale, nel rendere pubblici i suoi sentimenti.

Dimentica che l'aquilano, quello vero, attaccato alla sua terra, quello che lavora per cambiare le cose fin dalle 3 e 33 del 6 aprile 2009, non riesce ancora ad essere sereno anche se cerca di condurre una vita normale. Quando ci riesce, poi, vive i suoi sentimenti nel silenzio del suo cuore.

Allora lei dovrebbe usare i mezzi televisivi per urlare la sua rabbia per la ricostruzione appena iniziata, per le frazioni prive di ogni legittimo diritto (altro che città-territorio!), per la disgregazione sociale, per l'indifferenza amministrativa verso i più deboli, per il lavoro che manca, per le persone che si tolgono la vita, per gli anziani e i disabili soli e senza futuro, per le sentenze che molti si aspettavano diverse, per le infiltrazioni mafiose, per gli scandali post terremoto.

Vede? I suoi concittadini e i suoi elettori sono pieni di problemi anche se sono passati ben 5 anni e 10 mesi da quella tremenda scossa.

Lei mi conosce bene e sa che da anni mi spendo per realizzare progetti sociali nel borgo medievale di Pagliare di Sassa, dove sono nata e vivo. Si ricorda, senatrice? Anche lei firmò un protocollo d'intesa nel lontano 2000 per alcuni progetti sociali e per la riqualificazione del borgo medievale di Pagliare, progetto da estendere su tutto il territorio abruzzese. Poi, durante la sua presidenza alla provincia dell'Aquila, una giovane pagliarese riferendosi al protocollo del 2000, partecipò al progetto "100 idee per cento cervelli", classificandosi al 1° posto ex aequo.

Nulla, però, è successo! Da allora ho continuato a lavorare ininterrottamente con passione e dedizione. Ho scritto a molte personalità istituzionali (anche europee) che hanno apprezzato i progetti e mi hanno spronato a non arrendermi. Ho fatto convegni, dibattiti, incontri nel mio piccolo e da sempre abbandonato paese, anche se si trova alle porte della città capoluogo di regione. Ho auto pubblicato un libro per rendere più visibili i miei progetti.

Come vede non mi arrendo per dare un futuro dignitoso alla mia città-territorio, come fanno anche tanti altri pubblicamente o in silenzio. Quanta sofferenza si poteva evitare al popolo aquilano e del cratere se le Istituzioni avessero saputo adottare i progetti di altri e portarli avanti. Invece, sono stati sempre ignorati.

Infine, che posso augurare ad una senatrice aquilana?Spero possa innamorarsi di un sogno di sviluppo e trasformarlo in realtà. Lei può farlo perché ha tutti i mezzi istituzionali e politici a sua disposizione, al contrario di me che sono una semplice cenerentola.»

Maria Scarsella, Pagliare di Sassa