Foto d'archivio

PESCARA

Carabiniere assolto dopo 8 anni 

Tentata estorsione e violenza privata, il militare in servizio a Montesilvano era stato sospeso. Il giudice: il fatto non sussiste

PESCARA. Era stato sospeso dall’Arma per 5 anni, dopo che era finito, con la sua compagna di allora, in un’inchiesta per tentata estorsione e violenza privata. Ora P.G. carabiniere che all'epoca dei fatti era in servizio a Montesilvano, è stato assolto dal giudice del Tribunale di Pescara, “perchè il fatto non sussiste”, insieme alla ex compagna.

La vicenda giudiziaria era iniziata nel 2015 quando il militare ricevette l’avviso di garanzia e fu sospeso mentre era in servizio a Roma. Al centro della questione, la compravendita di un bar di Montesilvano acquistato dalla ex compagna del carabiniere dalla compagna di un collaboratore di giustizia.
L’accordo era che la donna del collaboratore, sommersa dai debiti, cedeva il bar a quella che poi divenne l'imputata, ma sarebbe rientrata al 50 per cento delle quote (pari a 990 euro) quando l'ira dei creditori si fosse placata. Quando la nuova titolare (compagna del carabiniere) decide di mandarla via dal locale per questioni di lavoro, l’altra fa partire l’inchiesta con una prima denuncia, seguita poi da lettere minatorie del collaboratore di giustizia nei confronti del militare e di altri carabinieri della caserma.
«Il procedimento», scrive il giudice Francesco Marino, «vede due distinte ipotesi criminose, che hanno in comune il fatto di essere state ascritte ai medesimi imputati e l'infondatezza della congettura accusatoria».
Il carabiniere (che solo a processo avanzato è stato difeso dall'avvocato Piero Bisceglie) è stato riammesso da poco alle sue funzioni dall'Arma, che lo ha trasferito a Roma. (m.cir.)