Caramanico, classi montane salve Deroga eccezionale della Regione 

Trovata la soluzione, almeno per il prossimo anno scolastico, per i ragazzi di prima e terza media L’assessore Santangelo: «Misura legata alle politiche a tutela delle aree interne». Esultano i sindaci

CARAMANICO. Nei comuni montani di Caramanico Terme e Castelvecchio Subequo non ci sarà l’accorpamento delle classi delle medie per il prossimo anno scolastico (2024-2025). Per le comunità che avevano contestato la novità, pericolo scampato «grazie a una deroga del tutto eccezionale che si lega alle politiche a tutela delle aree interne», come annuncia l’assessore regionale all’Istruzione e all’Edilizia scolastica Roberto Santangelo, dopo l’incontro con il direttore dell’ufficio scolastico regionale Massimiliano Nardocci. Rassicurazioni sul diritto alla studio per tutti erano già arrivate dal presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, poche ore dopo la protesta delle famiglie e dei sindaci di martedì, organizzata davanti al plesso di Caramanico Terme, per scongiurare la formazione di una pluriclasse. La normativa del 2009 stabilisce che nelle comunità montane non è possibile avere una classe con meno di dieci alunni. Di qui il rischio di accorpare la classe di prima media con quella di terza. Sono sette, infatti, i nuovi iscritti al plesso di Caramanico dell'istituto comprensivo San Valentino - Scafa, in cui confluiscono anche gli alunni di Salle e Sant'Eufemia. «Una situazione che avrebbe provocato la dispersione scolastica in un territorio già fortemente penalizzato per via della chiusura delle terme», precisa il sindaco Luigi De Acetis, che ringrazia l’assessore Santangelo e il direttore Nardocci per la «sensibilità e apertura al dialogo, che hanno permesso di raggiungere questo risultato positivo».
E in un post sulla pagina facebook del Comune di Caramanico, il sindaco aggiunge: «La deroga eccezionale che evita l’accorpamento delle classi riflette l’impegno per la tutela delle aree interne ed è il risultato di un dialogo costruttivo. Continuiamo a lavorare insieme per garantire un futuro luminoso e ricco di opportunità per tutti i nostri studenti».
Il presidente della Regione Marco Marsilio ribadisce: «È grazie a un emendamento dei parlamentari abruzzesi di FdI al decreto Caivano che è stata introdotta la norma (contenuta nell'art 10 bis) che prevede la possibilità di deroga, nei comuni montani anche dell’Abruzzo, al numero minimo di alunni per classe. Applicando questa norma, contro la quale hanno votato all’epoca i parlamentari del Pd che si sono precipitati in questi giorni a speculare sulle spalle delle famiglie e dei bambini, l’assessore e il direttore hanno potuto dare una risposta positiva alle sollecitazioni dei sindaci e della comunità. Un gioco di squadra condotto a tutti i livelli istituzionali che è la vera forza della coalizione di centrodestra alla quale i cittadini abruzzesi hanno da poco rinnovato la fiducia. Continueremo a lavorare con questo spirito».
Alla protesta di martedì hanno partecipato anche il consigliere regionale Pd Antonio Di Marco e il vicepresidente del consiglio regionale Antonio Blasioli, che ha presentato una risoluzione chiedendo proprio di applicare le deroghe previste dalla legge. «Siamo soddisfatti del risultato e speriamo che il dibattito sulle garanzie di una reale stabilità dei plessi di montagna possa continuare, perché le famiglie chiedono una programmazione di lunga durata», sottolinea Angela De Stefanis, rappresentante d’istituto a Caramanico Terme.