Caramanico, sotto la neve crolla il tetto della chiesa

Gravi danni a Santa Maria Maggiore: il sindaco firma l’ordinanza per sgomberare due case vicine al duomo. Black out di quattro giorni in paese

CARAMANICO TERME. Il crollo di parte del tetto della navata centrale della chiesa di Santa Maria Maggiore, nel centro cittadino, avvenuto ieri notte, sveglia il paese e mette tutti in allarme. La copertura dell'antica chiesa non ce l'ha fatta a reggere il carico di neve ed è venuta giù. Lo stesso parroco don Angelo, che abita nella canonica vicino alla chiesa, e alcauni residenti hanno dato l'allarme.

Poco dopo sono arrivati i carabinieri del comando locale, con il maresciallo aiutante Antonio Gentile, coordinati dal tenente Tonino Marinucci, della compagnia di Popoli, e i vigili del fuoco del distaccamento di Alanno. I pompieri hanno subito avviato le operazioni di messa in sicurezza della chiesa e transennare tutta la zona a rischio per le parti pericolanti. Un lavoro fatto durante la notte, in condizioni precarie per il ghiaccio e le basse temperature. Dopo una prima ricognizione, il sindaco, Simone Angelucci, su indicazione dei vigili del fuoco, ha disposto lo sgombero di due abitazioni che potrebbero essere coinvolte in eventuali crolli: oltre alla canonica, a rischio l’alloggio di una coppia di anziani, per la quale è stata trovare un’altra sistemazione. Per fortuna, il crollo si è verificato di notte quando in chiesa non c’era nessuno. Alle operazioni notturne ha partecipato anche l'assessore regionale alla Protezione civile, Mario Mazzocca, che vive a Caramanico.

Intanto non si allentano le conseguenze del maltempo nei centri pdemontani. Sia a Caramanico che a Sant'Eufemia si vive ancora, dopo 4 giorni senza corrente elettrica, quindi in case fredde e gravi disagi. La coltre di neve nei due centri, in alcuni punti, arriva anche a 4 metri di altezza e innumerevoli sono gli sforzi per tentare di pulire le strade cittadine e quelle delle frazioni.

A Sant'Eufemia si era avuto, dopo insistenti richieste, da parte del sindaco, Francesco Crivelli, uno spalaneve a turbina, ma dopo aver tentato di operare sulla strada per Roccacaramanico ha dovuto rinunciare per il notevole spessore del manto nevoso. Resta dunque una minima e molto precaria transitabilità stradale tra due muri di neve alti oltre 3,5 metri. Per ovviare al black out persistente, ieri si è lavorato fini a tardi nel tentativo di far arrivare in paese un potente gruppo elettrogeno per alimentare la rete. Le operazioni sono proseguite fino a notte inoltrata, anche per raggiungere le località più lontane.

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