Caripe, dieci nuovi sportelli

Oggi primo cda determinante per il rilancio dell'istituto

PESCARA. Apertura di nuovi sportelli in città e provincia, suddivisione del territorio in aree commerciali. La nuova Caripe, targata Tercas, mette nero su bianco il proprio futuro. Il rilancio della Cassa di Risparmio di Pescara, acquistata dalla banca teramana del presidente Lino Nisii, passa per il cda che si riunisce oggi.

Sulla carta è il secondo consiglio d'amministrazione della Caripe, dopo quello d'insediamento. Di fatto è il primo che prenderà decisioni chiave per il nuovo corso della banca pescarese affidato all'avvocato Guglielmo Marconi (nella foto), neo presidente ed ordinario di diritto penale alla facoltà di Giurisprudenza di Teramo, e all'amministratore delegato Antonio Di Matteo, il primo teramano, il secondo avezzanese.

Il nuovo corso si riassume in una frase: intensificare gli impieghi, in particolare a famiglie e piccole e medie imprese, per confermare l'immagine di banca del territorio a sostegno dell'economia locale. All'ordine del giorno del cda spicca la voce apertura di nuovi sportelli: almeno dieci in città e provincia, come annunciato già al momento del passaggio dal Banco popolare al Gruppo Tercas. Sportelli che si aggiungono ai 163 complessivi gestiti dal gruppo su un territorio che sconfina dalle province di Teramo e Pescara.

Dal punto di vista operativo, oggi il cda ridisegna anche la struttura organizzativa interna della Cassa di corso Vittorio. L'atto prevede lo spostamento di dirigenti dalla sede teramana a Pescara. Si tratta di poche teste pensanti - affermano da Tercas - il cui trasferimento ha trovato il sì della rappresentanza sindacale che, alla fine della scorsa settimana, ha firmato l'accordo aziendale.

Il clima, all'interno della banca che, nel giro di pochi mesi, ha subito una rivoluzione epocale, sembra essere positivo. «Abbiamo trovato lavoratori molto motivati. Si aspettano un riscatto in chiave abruzzese dopo gli ultimi dieci anni di gestione da parte di una banca del Nord», dicono dai piani alti della Tercas di corso San Giorgio a Teramo.

Ma il cda prenderà anche altre due decisioni. La prima: la suddivisione del territorio pescarese in aree commerciali, in ciascuna delle quali la nuova dirigenza cercherà di proporsi de visu al maggior numero di piccole e medie imprese. La seconda decisione è di tipo commerciale: il lancio su larga scala di uno slogan sul quale, per ora, non trapelano anticipazioni. Si tratta di un messaggio brevissimo, studiato ad hoc, che indentifica la Caripe come banca tornata ad essere abruzzese.

Dal 1º gennaio il Gruppo Tercas può contare su 163 sportelli e oltre 1.230 dipendenti. I primi aumenteranno, i secondi non rischiano il posto. Le due banche possono contare anche su una società di brokeraggio assicurativo e su una massa amministrata di 11 miliardi di euro. Il nuovo cda risulta così composto: Guglielmo Marconi (presidente), Antonio Di Matteo (amministratore delegato), Mauro Angelucci (vice presidente), ed i consiglieri Mario Russo, Alfredo Rabbi, Vincenzo Piero Di Felice, Andrea Di Properzio, Pierluigi Maria Tenaglia e Gaetano Marano - quest'ultimo di espressione del socio Fondazione Pescara Abruzzo. Confermato il collegio sindacale: Giuseppe Mauro (presidente), Lorenzo Bonanni e Gaetano Di Gregorio (sindaci effettivi), Ernestina De Medio e Italo D'Orazio (supplenti). Dopo l'acquisto del 95 per cento di azioni da parte di Tercas per 228 milioni di euro, e la nomina della nuova governance, da oggi Caripe comincia la sua nuova avventura nel polo bancario più grande d'Abruzzo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA