Caripe, soldi per l'aeroporto d'Abruzzo

Il cda approva la ricapitalizzazione Saga, lo scalo non perderà i voli internazionali

PESCARA. La nuova Caripe targata Tercas investe subito sull'Abruzzo e Pescara. Il primo cda dà il via alla grande operazione del salvataggio dell'aeroporto deliberando la ricapitalizzazione, per la parte che gli spetta (11%) della Saga, la società che gestisce i servizi a terra.

Il rischio di perdere la licenza Enav che, in termini semplici, si traduce in pericolo imminente di rinunciare ai grandi voli nazionali e internazionali, è di fatto scongiurato.

L'aeroporto degli abruzzesi è salvo. Da un lato per Caripe è un'operazione di sistema, con cui la Cassa di corso Vittorio vuole sottolineare, dal primissimo passo del nuovo corso, il suo ruolo di banca locale. Dall'altro lato, la delibera di ricapitalizzazione della Saga si traduce anche in uno sprone nei confronti della Regione, affinchè faccia anch'essa la propria parte insieme agli altri soci che compongono la galassia Saga. Ma siamo solo al primo punto di un cda, presieduto dal presidente Guglielmo Marconi, affiancato da Antonio Di Matteo, consigliere delegato Caripe e direttore generale Tercas, cominciato alle 15 di ieri e terminato alle 19.

Le delibere chiave approvate nella riunione fiume infatti sono state cinque. Dal punto di vista operativo, la più importante è quella che ridisegna sul territorio la struttura organizzativa della banca, forte di una propria autonomia all'interno del gruppo Tercas del presidente Lino Nisii, che ormai è il più grande d'Abruzzo, con una quota di mercato sulla raccolta che raggiunge il 17 per cento.

Il cda Caripe quindi ha deliberato la suddivisione del territorio pescarese in tre macroaree: metropolitana, centro ed ovest. Ciascuna di queste è stata affidata ad un capoarea scelto tra dirigenti che già ben conoscono il territorio di azione. Si tratta infatti di nomi noti negli ambienti bancari pescaresi: Vincenzo Di Bartolomeo, Vincenzo Rosetti ed Ezio Campili. Nell'arco nei prossimi mesi, ciascuno di loro prenderà contatto diretto con le piccole e medie imprese della propria area, e con le famiglie, entrando nel territorio pescarese più di quanto potesse fare il vecchio management legato a banche del nord Italia.

Il cda Caripe ha poi deliberato un'altra nomina che, in qualche modo, farà parlare di sè: Bruno Presidente, infatti, dopo aver lasciato Carichieti - in tempi non sospetti, cioè prima che il rapporto tra la banca "cugina" della città di Achille e il dg Francesco Di Tizio si interrompesse in modo drastico - è passato nello staff della nuova Caripe. Che ieri sera lo ha nominato direttore commerciale.

Sarà lui, quindi, a ridisegnare la rete delle filiali Caripe, che presto si arricchiranno di nuovi sportelli. Ma dire da adesso quanti e dove questi ultimi saranno aperti è prematuro.

Sta di fatto che il cda Caripe ha deliberato anche il piano che studi un nuovo "piano sportelli" che, nell'arco dei prossimi tre anni, porterà la banca ad una espansione dei propri front office soprattutto a Pescara e nella provincia, dopo una decina di anni di immobilismo sotto questo punto di vista.

Insomma siamo di fronte ad una svolta reale per la storica banca pescarese che, con la quinta delibera sfornata ieri sera, si prepara anche ad una grande campagna pubblicitaria targata Abruzzo e Pescara.

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