Carunchio, usano collari proibiti per i cani da tartufo: denunciati

Alla vista degli agenti della Forestale, i due tartufai, intercettati nei pressi del loro fuoristrada nascosto tra la vegetazione, sono fuggiti dandosi alla macchia, mentre i cani al loro seguito si sono fermati vicino all'automezzo

CARUNCHIO. Il Corpo Forestale dello Stato ha sottoposto a sequestro preventivo, successivamente convalidato dal pm presso il Tribunale di Vasto, due collari correttivi elettronici, utilizzati quale mezzo coercitivo per soggiogare due cani da tartufi, nel corso di un intervento della stazione di Gissi a seguito di segnalazione da parte di alcuni cittadini circa la presenza di due cercatori di tartufo, uno abruzzese e l'altro molisano, in periodo di divieto generale di raccolta.

Alla vista degli agenti del Cfs, i due tartufai, intercettati nei pressi del loro fuoristrada nascosto tra la vegetazione, sono fuggiti dandosi alla macchia, mentre i cani al loro seguito si sono fermati vicino all'automezzo. Al collo dei cani era applicato un collare elettronico in funzione (led verde acceso), un dispositivo correttivo ad impulsi elettrici, provvisto di lunghi elettrodi, in grado di infliggere, tramite un comando a distanza, scosse molto dolorose agli animali, per condizionarne i riflessi ed i comportamenti.

L'uso dei collari elettronici, sebbene reperibili in commercio, è da considerarsi vietato alla luce della normativa penalistica a tutela degli animali, in quanto si tratta di strumenti invasivi e contrari alla natura del cane, tali da poter produrre nell'animale effetti psicologici indesiderati, quali paura, ansia, depressione ed aggressività. I due fuggitivi, rintracciati dopo alcune ore di ricerche, anche con l'ausilio del personale del Comando Stazione Forestale di Montazzoli, sono un 48enne residente a Palmoli (Cieti) ed un 50enne di Montenero di bisaccia (Campobasso). Il proprietario dei cani è stato denunciato per detenzione degli animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. Entrambi i cercatori sono stati multati di 466,67 euro per le violazioni amministrative commesse in materia di ricerca di tartufo in periodo di divieto generale, oltre al ritiro dei tesserini di idoneità.

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