Casa di riposo sfrattata: fuori 65 anziani 

Domani la residenza Fraternità magistrale dovrà essere riconsegnata, molti ospiti sono allettati e senza alternative

CITTA’ SANT’ANGELO. Una sessantina di anziani, molti dei quali non autosufficienti, da domani saranno senza un luogo dove andare. È questo il grido d’allarme lanciato dai familiari degli ospiti della residenza protetta “Fraternità Magistrale” di Città Sant’Angelo che domani sarà sgomberata a causa di un provvedimento di sfratto. Si tratta dell’epilogo di una lunga morosità da parte dei precedenti gestori della struttura privata angolana, la Ares srl, che per troppo tempo non hanno pagato l’affitto dello stabile di proprietà dell’Arcidiocesi Pescara-Penne. Un contenzioso finito in tribunale che ne ha autorizzato lo sgombero coatto, nonostante la gestione sia attualmente cambiata e nonostante la presenza di circa 65 anziani, tra cui circa il 70% allettati e non autosufficienti.
Ad aggravare la situazione anche il mancato preavviso dato ai familiari degli ospiti, che solo sabato scorso hanno saputo di avere poco meno di una settimana per trovare una nuova sistemazione per i loro cari. «Il problema», spiegano i parenti degli anziani, «è che non esistono molte strutture di questo genere in Abruzzo e tante non hanno posti a disposizione. Questo significa dover trovare strutture al di fuori del nostro territorio che non ci consentono di assistere i nostri familiari come vorremmo. Eppure abbiamo sempre pagato le rette, che arrivano anche a 1500 euro al mese, compresa l’attuale mensilità di gennaio che forse nessuno ci restituirà». A questo si aggiunge che molti ospiti vivono nella struttura da anni e hanno creato legami affettivi in quella che, a tutti gli effetti, sentono come casa loro. Per loro sarà quindi un dramma dover lasciare quei luoghi.
A suscitare sconcerto tra i familiari c’è anche il fatto che nessuno abbia mosso un dito per chiedere almeno una proroga dello sfratto, così da limitare i disagi per gli utenti. Al dramma dei pazienti e dei loro cari, si aggiunge infine anche quello del personale della casa di riposo di Città Sant’Angelo, circa 35 persone, che a partire da venerdì rimarranno senza lavoro. Sull’imminente chiusura della Fraternità Magistrale interviene anche Donato Fioriti, presidente dell’associazione consumatori “Contribuenti Abruzzo”: «Esprimiamo forte preoccupazione per questa repentina ipotesi di chiusura. I degenti sarebbero trasferiti in altre strutture, ma fuori comune, con diversi disagi: da quello ambientale al cambio del medico. Ci appelliamo alla mediazione del primo cittadino Gabriele Florindi e alla sensibilità di monsignor Tommaso Valentinetti, affinché possa essere evitata la chiusura. In ogni caso, qualora ciò non fosse possibile, per eventuali ragioni tecniche o amministrative, ci auguriamo che venga almeno procrastinata a fine mese, per permettere ai familiari dei pazienti di effettuare gli adempimenti del caso e valutare le opportune sistemazioni». (a.l.)