ABBATEGGIO

Cascate del Cusano, sponde pericolose: raffica di multe per i divieti ignorati 

Sono oltre venti gli escursionisti sanzionati dai carabinieri. Il sindaco: speriamo che si comprenda del rischio

ABBATEGGIO. Una ventina le multe da circa 80 euro comminate ai trasgressori del divieto di transito sulla strada di collegamento di Abbateggio con le cascate del Cusano di Abbateggio, dal comando dei carabinieri di San Valentino diretto dal maresciallo Tiziano Giardini. Il corso d’acqua proviene dall’Eremo di Santo Spirito a Majella e attraversando il territorio di Abbateggio, affluisce nel fiume Lavino.

Il luogo è interdetto da alcuni anni per la pericolosità rilevata lungo le sponde del corso d'acqua. Nonostante i divieti, e nonostante i controlli e i sopralluoghi da parte del Comune, nei week end proseguono le incursioni dei visitatori, affascinati dalla bellezza del luogo, ma incuranti delle segnalazioni di divieto sulla strada e sulle sponde del corso d'acqua. «Non sono state mai abbastanza», spiega il sindaco Gabriele Di Pierdomenico (nella foto) «ed è stato sempre arduo vigilare affinché i divieti fossero rispettati. Qualche tempo fa abbiamo fatto di più sbarrando la strada, atteso che in molti, fermati dalla forze dell’ordine, dichiaravano addirittura di non aver fatto caso alla segnaletica». Ma tant’è: escursionisti e passeggiatori sbrigativamente aggirano l’ostacolo esponendosi ai gravi pericoli dovuti ai dissesti presenti nel territorio e alla non idoneità di percorrenza dei vecchi tracciati.


«Che fare?», si chiede costernato il sindaco. «Non si vorrebbe arrivare alla sanzione, ma vista l’inosservanza dei mezzi dissuasivi, speriamo che almeno l'onere di un esborso riesca a far comprendere che quel luogo non può essere meta di escursioni, prima che sia assoggettato a lavori che ne garantiscano la sicurezza. In questi frangenti torna alla mente il caso che si verificò sul fiume Orte in territorio di Caramanico Terme, dove persero la vita moglie e marito di Scerni, tragedia che commosse l’intera regione tirando in ballo l'allora sindaco di Caramancio Terme e il direttore del Parco Majella, quali responsabili degli enti di competenza territoriale. Da parte nostra, coadiuvati dalle forze dell'ordine», assicura Di Pierdomenico, «continueremo a vigilare e a tenere efficienti le segnaletiche di divieto e di dissuasione, per salvaguardare la pubblica incolumità».
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