Case popolari vuote con le porte murate interviene il Comune

L’Ater non ha i fondi per ripristinarle: ci pensa il Pronto intervento sociale con Azienda speciale e Caritas

MONTESILVANO. Sette case popolari saranno presto essere assegnate a famiglie indigenti, residenti in città. A renderlo noto è l'assessore comunale alle politiche sociali, Anthony Aliano, che attraverso il servizio Pronto intervento sociale (Pis), istituito nei mesi scorsi da Comune, Caritas e Azienda speciale, si è fatto promotore di un'iniziativa volta a velocizzare la consegna degli appartamenti dell'Ater. Sarà il Pis, a proprie spese, ad occuparsi del ripristino degli appartamenti, attualmente disabitati e con le porte d’ingresso murate a causa della mancanza di fondi necessari per gli interventi.

«Non appena insediatomi», dice Aliano, «mi sono reso conto del gran numero di famiglie bisognose di alloggi popolari. Allo stesso tempo ho verificato che la graduatoria per l'assegnazione degli alloggi Ater, stilata nel 2008, e composta da 188 richieste, era ferma da quella data». Ciò significa che negli ultimi 5 anni nessun nucleo familiare è riuscito ad ottenere una casa. «La cosa che mi ha lasciato maggiormente perplesso», aggiunge Aliano, «è che sono venuto a conoscenza della presenza di ben 7 appartamenti vuoti, nelle palazzine di via Rimini, murati per evitare l'occupazione abusiva». All'origine del fenomeno la mancanza di fondi da parte dell'Ater. «Così abbiamo pensato che, attraverso il Pis», continua Aliano, «avremmo potuto occuparci direttamente dei lavori necessari per rendere fruibili gli appartamenti così da accelerare le procedure di consegna. Iniziativa questa che avrà una doppia valenza sociale, dal momento che i lavori verranno assegnati a disoccupati e indigenti, in un'ottica di autofinanziamento». L'assessore si è fatto quindi promotore dell'iniziativa con i vertici dell'Ater, ricevendo un riscontro positivo. «La possibilità di un intervento diretto da parte del Comune», scrive il dirigente dell’Ater Carmine Morelli al dirigente comunale Bruno Terenzi, «è tecnicamente possibile». Il primo passo sarà la «formale consegna degli alloggi al Comune per consentire la predisposizione dei certificati di conformità impiantistica e l'esecuzione degli interventi necessari». Una volta effettuati gli interventi e ottenuti i necessari certificati di conformità avverrà la riconsegna degli alloggi all'Ater in attesa dell'adozione da parte del Comune della determina di assegnazione dell'alloggio. Infine si procederà alla stipula del contratto di locazione e alla consegna dell'alloggio all'utente, che verrà selezionato attingendo dall'apposita graduatoria.

«Le speranze di quanti sono in attesa da anni di un alloggio possono così tornare a riaccendersi", aggiunge Aliano, «con l'auspicio che non debbano mai più verificarsi situazioni del genere, con case libere da un lato e persone in mezzo alla strada dall'altro». Restano tuttavia drammatici i numeri dei residenti di Montesilvano che vivono in situazioni di difficoltà economica e che, ogni giorno, affollano il municipio in attesa di un colloquio con Aliano. L'attuale graduatoria Ater, che conta 188 famiglie, risale infatti al 2008, ma in questi 5 anni, complice la crisi, il numero di persone in cerca di aiuto è cresciuto di molto. Sono, infatti, circa 50 le richieste di case-parcheggio, ovvero quelle abitazioni nate per far fronte alle emergenze ed utilizzabili per un periodo massimo di due anni. «Il problema è che una volta dentro, le famiglie non vogliono più andare via», conclude Aliano, «lasciando il Comune senza alcuna disponibilità».

Antonella Luccitti

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