Caserma, lavori bloccati mancano 18 milioni

L’intervento per il nuovo comando dei carabinieri in via Rigopiano è fermo In dieci anni realizzata solo la palazzina per gli alloggi ancora da completare

PESCARA. Un’area verde recintata. Un cartello che indica l’avvio dei lavori nel 2012. Una palazzina con alcuni alloggi ancora da completare. Ecco cosa c’è nell’area dell’ex Monopolio di Stato, in via Rigopiano. A dieci anni dalla presentazione del progetto, la costruzione del nuovo comando provinciale dei carabinieri resta una chimera. La caserma non è stata realizzata e forse mai si farà, perché manca una montagna di soldi. Fino a due anni si parlava di 13 milioni. Nell’ottobre scorso, quando il ministro Maurizio Lupi ha visitato Pescara, ha rivelato che mancano all’appello ben 18 milioni di euro.

Davvero troppi. Al punto che, nei mesi scorsi, il sindaco Marco Alessandrini ha lanciato l’idea di ridimensionare il progetto proponendo addirittura una nuova sede per il comando, quella dell’ex Ferrotel di via Michelangelo. La proposta, però, non ha avuto seguito. Fatto sta che ora i lavori per la caserma sono fermi e si è fermato anche il resto del progetto che prevedeva di realizzare un parco pubblico in una porzione dell’area.

«Non vorrei che la cittadinanza sia costretta a rinunciare a quello spazio verde», ha detto ieri il presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli, che ha seguito la vicenda della caserma sin dall’inizio, da quando era segretario della sezione Grimau degli ex Ds. «Nel corso degli anni avevo lanciato vari appello a reperire fondi per la realizzazione del comando dei carabinieri», ha affermato, «appelli disattesi e le speranze di vedere una caserma dell’Arma nella zona dell’ospedale si sono ridotte al lumicino. L’idea caldeggiata dalla sezione Grimau è quella di un comando in una zona calda di Pescara e di un’area verde pubblica che fosse il parco più sicuro della città, perché sarebbe dovuto sorgere a fianco del comando dei carabinieri».

«Ora da amministratore», ha proseguito, «lancio un appello per salvare il salvabile. Salviamo lo spazio verde e rendiamolo fruibile sperando che altri fondi in futuro ci consentano di poterlo sistemare al meglio». Nel 2013, si era detto che per realizzare i lavori della caserma con tre palazzine ci volevano 13 milioni di euro, di cui 1,4 milioni per completare gli alloggi e 250mila per fare il parco pubblico. Il 4 ottobre scorso, invece, durante la visita a Pescara del ministroLupi la cifra è lievitata sino a 18 milioni. Fatto sta che ora è tutto fermo. La vicenda della caserma, tra l’altro, parte da molto lontano. Addirittura all’epoca dell’amministrazione Pace. Poi, nel 2013 la svolta. La protesta degli ambientalisti e una sentenza del Tar, che bocciò la scelta del sito dell’ex camping sulla riviera sud, costrinse l’amministrazione D’Alfonso a rivedere la destinazione. Grazie all’acquisto dell’area dell’ex Monopolio di Stato da Fintecna per 1,8 milioni, il Comune si accordò per cedere al Demanio l’area per la realizzazione della caserma, in cambio dell’ex camping.

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