Castricone: a Roma per ridare speranza ai miei coetanei

In lista alla Camera per il Pd sarà il parlamentare più giovane tra gli eletti in Abruzzo

PESCARA. Classe 1975, Antonio Castricone sarà il parlamentare abruzzese più giovane eletto alle politiche del 24 e 25 febbraio. Posizione blindata la sua nelle liste del Pd: Castricone è secondo alla Camera dietro al capolista Giovanni Legnini. Un podio che si è guadagnato alle primarie dello scorso ottobre dove è risultato il primo dei votati nella provincia di Pescara con 2.441 preferenze. «In realtà io mi preparavo alla campagna elettorale delle regionali», dice Castricone, «poi il partito non ha derogato sulla candidatura di Giorgio D’Ambrosio (sindaco di Pianella, ex parlamentare, ndr) e allora mi è stato chiesto dalla maggioranza del partito e dallo stesso D’Ambrosio di candidarmi».

Il giovane dirigente Pd arriva a Roma dopo 17 anni di militanza, iniziata nel 1996 nella sezione del Pds di Popoli, continuata nel 1999 con l’elezione alla provincia di Pescara (secondo più votato nel collegio Popoli-Bussi). In Provincia è stato rieletto nel 2004 (primo nelle preferenze) e ha accupato fino al 2009 la carica di assessore al Lavoro e alla Formazione. Nel partito è segretario provinciale dal 2007, prima dei Ds e poi del Pd. Una carica riconfermata dalle primarie del 2010, «un incarico che lascerò appena sarò eletto».

La prospettiva del seggio è «un’esperienza esaltante» dice ora Castricone, perché questi sono tempi in cui la politica «è chiamata a ridare agli italiani la prospettiva di un grande obiettivo, simile a quello dell’entrata nell’euro».

Castricone può rivendicare di fronte ai diretti competitori del Pdl anche la pescaresità della sua candidatura: «Merito delle primarie che hanno permesso scelte equilibrate. Trovo sconvolgente che il Pdl non abbia avuto considerazione di Pescara nella formazione delle liste».

Per motivi anagrafici e per esperienza politica Castricone mette il lavoro al primo posto della sua agenda di parlamentare: «Molti miei coetanei vivono la difficoltà di trovare lavoro e di mantenerlo se lo hanno. A loro dobbiamo dare risposte concrete, che vanno al di là delle riforme del lavoro. Quello che occorre è produrre lavoro». Che vuol dire per esempio aiutare chi vuole aprire un’impresa e creare posti di lavoro, o contrastare la deindustrializzazione, di cui si avvertono segni preoccupanti all’Aquila, nel Chietino, nella Valle Peligna. «Si può certamente agire sulla fiscalità, ma questo è un problema nazionale. La Regione dovrebbe invece rendere più attrattivo il territorio attraverso un piano infrastrutturale di opere utili e indispensabili. Penso all’interporto di Manoppello, al potenziamento dell’aeroporto di Pescara anche in funzione di scalo merci». Tra le infrastrutture da potenziare c’è naturalmente un grande malato come il porto di Pescara e questo Castricone non può dimenticarlo. «Lì bisogna andare oltre l’emergenza e trovare una soluzione che stabilizzi il probema. Se per esempio il problema è la diga foranea occorre che i parlamentari abruzzesi si mobilitino per trovare le risorse necessarie a sistemarla». Tutti i parlamentari, di maggioranza e opposizione, sottolinea Castricone, «ma a cominciare naturalmente da quelli della mia parte politica», perché «su certi temi bisogna agire insieme». Castricone parla col Centro a poche ore dalla sentenza che ha assolto l’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso: «Sono umanamente contento, per lui e per la sua famiglia», commenta, «D’Alfonso ha saputo aspettare un verdetto che parla in maniera chiara. Ora penso che tornerà a impegnarsi per il partito e per il centrosinistra, vedremo i suoi intendimenti nelle prossime ore».

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