Cellulari gratis ai politici Forza Italia dà lo stop

Aliano e Musa: «I consiglieri rinuncino a questo privilegio». M5S è favorevole Ma è polemica sulla proposta di aumentare le presenze nelle commissioni

MONTESILVANO. Cellulari in comodato d’uso gratuito e gettoni di presenza. È su questi due benefit riservati ai consiglieri comunali che ruota un’accesa polemica partita dalle aule di palazzo di città ed esplosa sui social network nelle ultime ore.

Nel corso di una commissione, infatti, i consiglieri di Forza Italia Anthony Aliano e Manola Musa hanno evidenziato la necessità «di operare in discontinuità con tutte le precedenti amministrazioni partendo dall’abolizione del privilegio telefonia». Secondo i due forzisti, infatti, la riduzione dei costi per i cellulari «potrebbe consentire la realizzazione di interventi a favore delle famiglie in difficoltà» e per questo si sono detti convinti «che l’intero consiglio vorrà condividere un progetto di riduzione dei costi della politica».

«Ottimizzarle», hanno aggiunto, «è un’esigenza improcrastinabile di questa amministrazione». La proposta ha incontrato il parere favorevole del gruppo consiliare pentastellato guidato da Manuel Anelli, che su Facebook ha commentato: «Potrà sembrare una scelta populista o demagoga, o forse per alcuni inutile, ma, così come facemmo due anni fa, anche questa volta non prenderemo i telefoni dati in gestione dal Comune ai consiglieri. Invitiamo tutti a non utilizzarli, siamo tutti in grado di pagare da soli questo servizio». Ed è stato proprio questo post a scatenare la polemica di Aliano e Musa alla luce «dell’ambiguo silenzio», hanno spiegato i consiglieri, «mostrato in commissione dai paladini del dissenso per professione». Al centro delle polemiche, nate in piazza Diaz e alimentate in rete, anche la proposta (che secondo voci di corridoio sarebbe partita dai banchi del Pd) di modificare l’articolo 17 dello Statuto per consentire ad ogni consigliere appartenente a gruppi composti da 3 membri, di partecipare ad un maggior numero di commissioni e raggiungere il tetto massimo di indennità pari a 859 euro lordi al mese.

A metterlo in luce, sempre affidando il proprio pensiero al social network, è stato in questo caso l’ex capogruppo del Pd Massimiliano Pavone. «Ma non eravamo noi della vecchia politica a far caso a simili sciocchezze?», ha commentato con sarcasmo. Sembra tuttavia che la proposta di agevolare in termini economici gli esponenti dei 4 gruppi consiliari sia stata velocemente accantonata.

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