Cento firme per far cambiare una rotatoria

Manoppello, contestato il progetto della Provincia sul nuovo incrocio tra la Tiburtina e lo Scalo

MANOPPELLO. Una petizione popolare con circa un centinaio di firme per bloccare o modificare il progetto dell'amministrazione provinciale di miglioramento della viabilità all'incrocio della Tiburtina Valeria con la strada provinciale 56 per Rosciano che coinvolge anche l'ingresso in via Aldo Moro di Manoppello scalo.

La Provincia che ha redatto il progetto, che rientra in un finanziamento per la sistemazione delle strade di circa 300 mila euro, ha già svolto la gara d'appalto aggiudicata alla Impresa Di Prospero di Pescara. La mozione, sottoscritta soprattutto dai residenti dello Scalo che abitano nella zona interessata e dove sono presenti anche molte sedi di aziende, è stata inviata al presidente della Provincia Guerino Testa, al dirigente settore opere pubbliche ingegner Paolo D'Incecco, all'Anas, al sindaco di Manoppello Gennaro Matarazzo, al prefetto Vincenzo D'Antuono, al difensore civico regionale Nicola Sisti, all'assessore proviniciale Angelo D'Ottavio e ai consiglieri di opposizione Andrea Di Meo ed Enisio Tocco, al presidente del consiglio provinciale Giorgio De Luca, al procuratore, agli organi di informazione, ai cittadini manoppellesi.

I sottoscrittori del documento contestano in primo luogo una mancata informazione preventiva dell'Ente provinciale che ha compilato il progetto, poiché già nelle premesse si sarebbero potute evitare quelle "evidenti criticità" che, a loro dire, rendono il progetto non eseguibile. Per evitare l’incrocio multiplo di più strade, gli estensori del progetto hanno previsto la realizzazione di un raccordo a forma di otto da inserire nello spazio che oggi è un crocevia pericolosissimo, regolato da un semaforo che però non ha impedito, in molti anni di esercizio, il verificarsi di incidenti anche gravi. I sottoscrittori nella mozione riportano tutte le motivazioni che renderebbero il progetto inidoneo. Il nuovo raccordo a otto, ad esempio, è stato previsto con doppio senso unico di marcia sul quale viene deviato il traffico della Tiburtina Valeria.

«Questa scelta», si legge nel documento, «incrementerebbe notevolmente i pericoli e l'incolumità dei residenti, essendo la strada attigua a molte abitazioni ed esercizi commerciali. Una scelta contraria alla norma che cerca di allontanare il traffico dai centri abitati». Altro punto la limitazione delle accessibilità alle attività commerciali e la scarsa visibilità per la possibile presenza di grossi vicoli sulla carreggiata. Un problema già oggi esistente che non viene migliorato, ma ancora di più penalizzato. Anche le fermate per i mezzi pubblici non sono esempi per la incolumità pubblica, nonché gli accessi alle residenze e attività sarebbero "a raso" e rivolti verso una strada a doppio senso unico di marcia.

«Il traffico proveniente dalla provinciale 56», si specifica nella mozione, «dovendo dare precedenza all’ingresso della Statale Tiburtina, provocherebbe rallentamenti pericolosi per il traffico». A fronte di tutti questi rilievi, i firmatari propongono una modifica al progetto come soluzione alternativa che prevede l'immissione di una rotatoria su una delle pance dell'Otto e la eliminazione del doppio senso unico di marcia ridotto a una sola corsa con il recupero di spazi adatti per le fermate dei mezzi pubblici e per agevolare gli ingressi alle residenze presenti, nonché la realizzazione di marciapiedi di protezione dei pedoni e la rimozione del semaforo esistente per realizzare uno spartitraffico centrale tra le corsie della Statale Tiburtina. Una soluzione efficace che non farebbe lievitare il costo dei lavori. I sottoscrittori chiedono che l'appalto venga bloccato e il progetto rivisto, e indicano come referenti per intavolare una trattativa quattro firmatari: Rocco Blasioli, Elvio Chiacchia, Antonio Bianchi e Antonello Mancini. (w.te.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA